Dior sfila a Lecce: taranta, luminarie e le guerriere saracene

Un momento della sfilata di Dior a Lecce
Un momento della sfilata di Dior a Lecce
Giovedì 23 Luglio 2020, 17:25 - Ultimo agg. 18:12
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Il talento italiano, lo chic francese, la bellezza del Salento. C'era tutto questo nella sfilata di Christian Dior ieri sera in piazza Duomo, a Lecce. La maison  francese ha sfilato per la prima volta fuori da Parigi, a Lecce, con la sua nuova collezione Cruise, disegnata dalla direttrice creativa Maria Grazia Chiuri, stilista romana con radici salentine.
La scenografia di luminarie da sagra pugliese (30.000 lampadine a Led, 20 km di cavi, 12 giorni per il montaggio), realizzata da Marinella Senatore, nascondeva la piazza barocca con le sue luci. 
Sulle note della pizzica dell' Orchestra della Notte della Taranta diretta da Paolo Buonvino,  i danzatori popolari salentini di L-E-V Sharon Eyal /Gai Behar si sono alternati a  45 modelle che hanno sfilato indossando le creazioni di Maria Grazia Chiuri per  Christian Dior.
E fin dalla prima modella, ce indossava un caftano ricamato e treccine rasta da guerriera saracena, Maria Grazia Chiuri ha confermato che il suo tributo era soprattutto diretto all'artigianato locale. La collezione stessa è stata un omaggio all'amata terra di origine della famiglia della stilista,  che dirige la maison Dior dal 2016, prima donna a sedere sul trono della griffe più snob della Francia. Chiuri è nata a Roma nel 1964 ma da genitori pugliesi, il padre, originario di Tricase, in provincia di Lecce, era nell'esercito, la madre era sarta.  C'erano gonne lunghe e arricciate, camicie candide lavorate a tombolo, grembiuli ricamati, alti bustini stringati in cuoio e quei fazzolettoni legati dietro la nuca, da contadina, tutti ricordi di quella terra.  I tessuti per realizzare le giacche della collezione, provengono dal laboratorio di tessitura delle Costantine, un'associazione di donne che ha sede a Uggiano La Chiesa e che protegge anche la cultura del pizzo al tombolo. Decisione di Maria Grazia Chiuri anche le luminarie, che hanno adornano il perimetro della piazza del Duomo. Le sue donne del Salento portano anche i tailleur maschili con il gilet, gli abiti da sera trasparenti e sempre stretti in vita da corsetti.
Chiude una serie di abiti da sera leggeri come pepli e preziosi, portati da modelle con tiare sulla testa da Madonne del Salento. La festa è finita.
Chiude Giuliano Sangiorgi dei Negramaro che canta emozionato Meraviglioso e saluta  il pubblico con gli occhi lucidi  gridando: «Buonanotte dal Sud del Mondo. Buona vita a tutti!».