Vogue omaggia Napoli: la città senza pregiudizi

Vogue omaggia Napoli: la città senza pregiudizi
di AnnaChiara Della Corte
Martedì 17 Agosto 2021, 18:43 - Ultimo agg. 18:54
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«Un luogo che non conosce pregiudizi». Così Vogue definisce Napoli nel suo ultimo numero di agosto dedicato interamente alla città di Partenope. Impossibile anche solo provare a racchiuderla in una definizione perché ne abbraccia tante, spesso anche ossimoriche. Napoli regna nei suoi mille volti e colori, in copertina con Mona Touhar, modella danese , con origini turco-somale ed etiopi, bellezza statuaria, con alle spalle un murale di Maradona, ai quartieri spagnoli,recuperato grazie all'operosità di Salvatore Iodice, artigiano ed artista specializzato nella tecnica del riciclo creativo.

Dieci gli stylist ed i fotografi chiamati a raccontare per immagini una delle città più complesse e affascinanti al mondo, un laboratorio multiculturale ribollente e imprevedibile, grazie ai contrasti che ospita.

 

Tra loro nomi internazionali, alcuni già legati a Napoli dalle loro origini, ed altri che l'hanno scelta come luogo d'adozione.

Tra questi Sam Gregg, il fotografo britannico innamorato di Napoli, tanto da averle già dedicato , nonistante la giovane età, numerosi progetti tra cui " See Naples and Die". 

«Napoli ha tutto ciò che cerco quando si tratta di fotografia: colore, energia, emozione, fatiscenza, decadenza, crudezza» afferma Sam, che prosegue: «È una città di estremi: piena di "personaggi" nel vero e proprio senso della parola,  da cui io sono terribilmente ossessionato. I napoletani sono orgogliosi di essere diversi ed è questo che amo e rispetto maggiormente di loro. Sam ha avuto al suo fianco un grande nome nel campo della direzione creativa, ovvero Riccardo Maria Chiacchio, e l'esperienza sul campo come producer di Teresa Salvatrice Martelli.

Il team di Vogue Italia ha voluto dato libero sfogo ad ogni firma scelta, creando un lavoro corale tra fotografi e stylist che in molti casi hanno collaborato insieme per la prima volta. Una storia, quella che ne è scaturita, di interesse globale ed insieme orgogliosamente locale. Come commenta il direttore Emanuele Farneti: «Napoli è un luogo dove i semi della diversità e dell'inclusività hanno sempre germinato, un terreno fertile per nuove esperienze artistiche di portata internazionale». Una vetrina non da poco per una città spesso vittima di preconcetti e stereotipi che oggi "arde", visto l'edizione agostana, in tutto il suo splendore.

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