Il 25 aprile ai tempi del coronavirus: flashmob dai balconi, il tricolore colora Napoli

Il 25 aprile ai tempi del coronavirus: flashmob dai balconi, il tricolore colora Napoli
di Delia Paciello
Sabato 25 Aprile 2020, 18:00
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Un 25 aprile decisamente diverso quest’anno: una pandemia in corso e tutta l’Italia in quarantena. Non si potranno fare i consueti cortei e manifestazioni, ma ci saranno nuovi modi per celebrare la festa della Liberazione ai tempi del coronavirus: eventi online, flash mob dai balconi e cori che intonano «Bella ciao», bandiere italiane e fazzoletti rossi esposti dalle proprie abitazioni per ricordare la Resistenza, la grande lotta degli italiani.
 

 

In tutta la penisola sono numerose le iniziative per dare luce a una delle ricorrenze più sentite della Repubblica. Così sul web cominciano a girare le prime immagini del 25 aprile: foto scattate dai palazzi con bandiere sventolanti e frasi per non dimenticare. E le città italiane, deserte, si colorano per un giorno: a Napoli per esempio diverse associazioni, come Dinamica Odv con il presidente Franco Veri e la segretaria Fabiana Di Costanzo, hanno lanciato un flash mob e sui terrazzi e dalle finestre i cittadini espongono qualcosa di rosso o il tricolore. «I napoletani hanno reagito con forza, tenacia e coraggio all’invasione nazifascista – dichiara Gianluca Cavotti, consigliere e fra gli organizzatori del flash mob insieme ad Annalisa Mantellini e Antonio Luongo - liberando la città in quattro giorni. È un popolo con una grande identità che sa organizzarsi verso un valore, un obiettivo comune, al di là dei tanti luoghi comuni dei quali siamo vittime. Lo abbiamo dimostrato nei fatti e lo dimostriamo anche oggi con la grande maturità con cui abbiamo affrontato il nuovo nemico, questa malattia che ha portato numerosissime vittime in tutto il mondo. E noi oggi, ricordando i grandi sacrifici dei partigiani, vogliamo liberarci ancora dal nuovo male: senza guerre e ribellioni stavolta, ma con intelligenza. Perché ogni epoca ha il suo male e il nuovo coraggio si manifesta con la coscienza e il sacrificio di rinunciare a quelle abitudini che davamo per scontato. Ma cos’è questo in confronto a quello che hanno vissuto i nostri nonni, alla loro lotta e alla loro Resistenza? Nulla».
 

La memoria mai come ora serve, e la Resistenza nelle piazze virtuali assume oggi un nuovo sapore: resistere al virus. «L’Italia è libera, l’Italia risorgerà»: al 75esimo anniversario queste parole valgono più che mai. Ma insieme il Paese supererà anche questo. E nel frattempo l’immagine di Mattarella da solo con la mascherina all'altare della Patria fa il giro del web come un omaggio intimo, fatto in una forma quasi privata senza nessuna autorità, né civile né militare al seguito. Si è tolto la mascherina solo al momento della deposizione della corona, poi se l'è rimessa, ed è andato via. Un'immagine che fa storia mentre anche lui attraverso i suoi post chiede un’Italia unita per rispondere alla nuova emergenza: «La nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una rinnovata capacità di progettazione economica e sociale: a questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore. Insieme, possiamo farcela, e lo stiamo dimostrando», è la conclusione del suo lungo messaggio.
 
 

Tra i commenti però qualcuno parla di una dittatura economica tedesca nella nuova riorganizzazione dell’Europa, mescolando un po’ le carte. Altri parlano di mancanza di libertà a causa delle restrizioni per tutelare la salute pubblica. C'è persino chi parla della Casa di carta mentre commenta con l'hashtag #bellaciao. Ma tanti, quasi tutti, si promettono di far fronte all’emergenza e rinascere come l’Italia ha già dimostrato di saper fare. E allora le piazze virtuali si uniscono così oggi, fra bandiere e video postati dai balconi: «Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la Repubblica!».

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