Il lungo viaggio di Aaron:
dalla bici in volo sul Cilento

Il lungo viaggio di Aaron: dalla bici in volo sul Cilento
di Veronica Grippa
Venerdì 16 Agosto 2019, 17:43
4 Minuti di Lettura
Nel 2014 fa il suo primo viaggio in Spagna: parte con pochi soldi in tasca e affronta mille difficoltà, dà un significato positivo agli imprevisti che accadono lungo il tragitto, comprende che l’accoglienza è uno stile di vita e che in fondo ogni luogo è una stanza meravigliosa di una casa che chiama Universo. Aaron scopre nuovi orizzonti, raggiunge nuove mete, varca nuovi confini ma soprattutto si incammina verso se stesso. Due viaggi paralleli, uno dentro di sé ed uno per le vie del mondo. Passa mesi a camminare tra i Laghi del Nord, si spinge fino alle Marche e in Abruzzo, affronta le salite in compagnia della parte più profonda di sé e con uno zainetto sulle spalle: poche cose, l’essenziale.

«Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario», scriveva Herman Hesse. Aaron affronta notti difficili in preda alla paura, settimane in salita tra gli Appennini, provando a scalare le tribolazioni interiori, ogni paesaggio lo porta al limite delle sue forze fisiche e psicologiche: comprende che la vita è la somma infinita di quelle variabili che chiama imprevisti e che gli accadono perché hanno qualcosa da insegnargli, intuisce che ogni persona incrociata è una sosta necessaria, che ogni luogo visitato è un patrimonio del mondo e che ogni giorno vissuto è un giorno prezioso. Rientra a casa e decide di lavorare per qualche mese, per guadagnare qualche soldo in vista di un nuovo viaggio. Si ferma nel luogo di origine, il tempo necessario, poi prepara la sua bici, compagna fedele di viaggio, e si imbatte verso il Sud.

Parte da casa, da Como, attraversa Urbino, Roma, Napoli e raggiunge il Cilento. Aaron si innamora di quei luoghi che ispirarono il cantore Omero, si lascia rapire da quelle bellezze naturali capaci di ammaliare e sedurre. Di fronte ai mari incontaminati del Cilento, Ulisse si fece legare all’albero di maestra per ascoltare l’ingannevole canto delle sirene senza lasciarsene intrappolare. Il suo viaggio non poteva interrompersi ma per Aaron la meraviglia di quei luoghi non è una “trappola letale” bensì un richiamo profondo: il richiamo di una bellezza autentica. La meraviglia , il “thauma” per i greci, ci spinge e ci stimola alla riflessione. Aaron parte proprio dallo stupore rispetto a ciò che vede per incamminarsi verso un pensiero esistenziale che gli consente di raggiungere un profondo spessore umano. La sensibilità di Aaron è nella sua capacità di sentire dentro, in maniera autentica, ciò che gli accade intorno. Il suo viaggio prosegue in questo Cilento che è un susseguirsi di paesaggi paradisiaci. Si avventura senza saperlo per la salita che porta alla terrazza del Cilento: Trentinara. Il giovane ragazzo viene accolto in modo familiare e affettuoso dalla gente del posto. Loro così radicati e legati a quelle luogo che è origine, casa e genesi di ogni storia e lui, sempre in viaggio, ma così profondamente a casa ovunque, sempre: due modi completamente diversi di vivere ma entrambi assolutamente autentici.

La gente del posto si prende cura di Aaron con tanta premura e il ragazzo decide di prolungare la sosta, quella gente ha una storia da raccontargli, ha tradizioni e usanze da trasferirgli. Camminando per le strette vie del posto Aaron scopre il Cilento in Volo: “osare volare” è il motto che racchiude il senso più profondo di quell’esperienza che gli consente di contemplare il Golfo di Salerno, la Costiera Amalfitana, l’isola di Capri, la zona archeologica, le splendide acque del mare di Paestum e la Costiera Cilentana. Il “volo dell’angelo” è una ZipLine che permette di fare un viaggio lungo 1.500 metri ad un’altezza massima dal suolo pari a 300 metri. Aaron accetta la sfida, osa volare e alla base di arrivo scopre di aver viaggiato per un minuto e mezzo sospeso tra le montagne solo e allo stesso tempo in compagnia di una felicità che non è mai obiettivo e traguardo ma senso e significato più autentico del nostro viaggiare. Aaron Si tratterrà a Trentinara per qualche settima poi riprenderà il suo viaggio verso il Sud, per raggiungere la Grecia e ritornare a Como risalendo proprio dalla parte est. Ciò che ha salvato Aaron da questa società superficiale e frivola e da questo benessere liquido ed effimero è stato proprio il viaggio. In queste settimane di meditazione si sta dedicando alla stesura di un suo libro, “Tutti possono brillare”. La mission di questo scritto è condividere la sua storia per ispirare quanti, in un momento di difficoltà, cerchino una via d’uscita. In fondo «lo scopo della vita, la sua vocazione è la gioia», come ci ricorda Tolstoj ed Aaron, di questa gioia, ne è un autentico sostenitore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA