«Microchip 5G nascosti nelle mascherine», Alessandro Meluzzi e la bufala social

Alessandro Meluzzi e la bufala social dei microchip nascosti nelle mascherine
Alessandro Meluzzi e la bufala social dei microchip nascosti nelle mascherine
Martedì 7 Luglio 2020, 13:02 - Ultimo agg. 13:15
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Le mascherine chirurgiche, così semplici e sottili, nasconderebbero al loro interno dei microchip attivabili grazie alla rete 5G. Una voce lanciata sui social con l'intento, assolutamente ironico, di coniugare tra loro tutte le principali bufale dei complottisti diffuse negli ultimi mesi. Eppure qualcuno c'è cascato, come Alessandro Meluzzi, che su Twitter ha ricondiviso un tweet palesemente ironico. 



Lo psichiatra e primate della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala Antico-Orientale, aperto sostenitore del centro-destra, della guerra all'Islam e attivissimo su Twitter, da mesi denuncia un presunto complotto del coronavirus, che sarebbe stato creato ad hoc da Bill Gates per fare un business sull'eventuale vaccino. Alessandro Meluzzi, questa mattina, he retwittato il contenuto di un utente che lo aveva tirato in ballo in modo ironico. Lo riporta anche Next Quotidiano.



In una foto, infatti, compare una mascherina chirurgica tagliata a metà con le forbici e, subito dietro, un chip. Nella didascalia, realizzata con il font Impact tipico dei meme classici, si legge: «Guardate cosa ci nascondono dentro le mascherine! Microchip invisibili pagati da Bill Gheits e Soros per controllarci!».

Una chiara forma di derisione nei confronti di tanti complottisti che, in questi ultimi anni, hanno portato avanti teorie del complotto anche fin troppo fantasiose.
 
Ma da dove nasce questa bufala? Come detto, si tratta di una foto che prende in giro i complottisti italiani e non solo. A realizzarla, per primo, è stato l'account Twitter del Comune di Bastione, un inesistente paese emiliano, in cui vengono diffuse bufale che non mirano a disinformare le persone, quanto a prendersi gioco di chi tende a prendere per vere tutte le possibili teorie del complotto diffuse sul web, soprattutto le più improbabili. Alessandro Meluzzi, che si è battuto anche contro l'obbligo della mascherina, ha però subito ricondiviso quella stessa foto, segnalatagli da un utente che con tutta probabilità voleva prendersi gioco di lui.
 
Il motivo è semplice: negli ultimi mesi, Alessandro Meluzzi, molto seguito sui social e spesso ospite di trasmissione televisive, ha diffuso tantissime voci più o meno complottiste. Tra queste, lo psichiatra ha negato che le immagini delle bare portate fuori da Bergamo fossero vere, ha sostenuto l'efficacia dell'idrossiclorochina che però non farebbe arricchire le aziende farmaceutiche, ha negato la morte di George Floyd. Un compendio di bufale e disinformazione che forse non farebbe sfigurare neanche l'assurda teoria dei microchip nascosti nelle mascherine chirurgiche...

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