Anna Mazzamauro, la signorina Silvani e il rapporto con Paolo Villaggio: «Mai stati amici. Ecco cosa mi disse un giorno»

Anna Mazzamauro Paolo Villaggio
Anna Mazzamauro Paolo Villaggio
Lunedì 2 Maggio 2022, 19:33 - Ultimo agg. 19:57
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Il rapporto tra Anna Mazzamauro e Paolo Villaggio non è mai stato semplice. Eppure se nel 1975 venne scelta nel ruolo della signorina Silvani, fu soltanto per merito del ragionier Ugo Fantozzi, che insistette per averla accanto al proprio fianco sul set.

Anna Mazzamauro, il difficile rapporto con Paolo Villaggio

«Io mi presentai per il ruolo di Pina. Conoscevo Luciano Salce, il regista – ha raccontato al Corriere della Sera l'attrice 83enne –. Cercavano una donna molto brutta e lui si ricordò di me. Il problema era che io non sapevo che stessero cercando una cessa, anzi, una “bella atipica”, come dico io, e così mi presentai tutta in tiro, con una cofana di capelli ricci, i tacchi e un vestito rosso attillato. Salce mi guardò perplesso e disse: 'Anna, ti ricordavo più brutta'». Mazzamauro era convinta di avere perso la parte, ma in quel momento Villaggio disse: «'No, c’è bisogno di una donna che faccia innamorare Fantozzi.

Questa è piena di difetti ma li porta sui tacchi'. E così la mia vita cambiò per sempre».

Nacque così la signorina Silvani, sola, disperata, pronta a concedersi a chiunque e persino a fingere di essere rimasta incinta di Fantozzi pur di colmare il proprio vuoto. Un personaggio tragicocomico quasi quanto quello interpretato da Villaggio, con cui ha condiviso 24 anni di lavoro. A eccezione di due film –  Fantozzi contro tutti (1980) e Superfantozzi (1986) dove il suo personaggio è assente –, Anna Mazzamauro ha lavorato con il comico dal 1975 al 1999. Nonostante ciò, i due attori non furono mai amici fuori dal set. 

«Quando gli chiesi perché non ci frequentavamo fuori dal set, mi rispose: 'Io frequento solo le persone ricche e famose' – ha ammesso Mazzamauro –. Non sapevo mai quando scherzava o quando mostrava il lato più duro del suo carattere. Come tutte le persone straordinariamente intelligenti, Paolo sapeva essere crudele. In più c’è da considerare che lui era emerso tardi, a quasi quarant’anni: era pervaso da una punta di rancore per tutto quello che aveva dovuto superare prima del successo».

Molti anni più tardi, quando già era in sedia a rotelle, Paolo Villaggio fu ospite a Barbara D'Urso insieme alla ex signorina Silvani. Quando la conduttrice gli chiese come aveva scelto l'attrice, lui senza scomporsi rispose: «'Come si sceglie un cesso'. Io allora ribattei secca: 'Ma con quel cesso hai guadagnato molto'. Non replicò».

Usciti dagli studi televisivi, l'attrice tirò fuori il libretto degli assegni e gli chiese: «Adesso possiamo essere amici?». «Lui non parlò per qualche minuto. Poi mi guardò e mi disse: 'Quanto sei bella'. Furono le ultime parole che Paolo mi disse e io capii tutta la sua grandezza, la sua umanità forse nascosta sotto un’apparente crudeltà. Siamo attori, recitiamo sempre».

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