Ciccio Merolla lancia «’Mpasta», canzone che celebra il casatiello

Frame del videoclip 'Mpasta di Ciccio Merolla
Frame del videoclip 'Mpasta di Ciccio Merolla
di Gennaro Morra
Domenica 21 Aprile 2019, 09:00
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È on line il videoclip di “‘Mpasta” (regia di Luciano Filangieri), brano con cui Ciccio Merolla celebra il “casatiello”, pietanza tipica della cucina partenopea che si prepara il venerdì santo, come vuole la tradizione, per poi essere gustato preferibilmente durante il pic-nic di pasquetta. Questa torta salata, un ciambellone ripieno di salumi e formaggi, con le uova sode sistemate in superficie, non può mancare sulla tavola dei napoletani durante le feste pasquali, visto il simbolismo che racchiude: la forma circolare richiama la corona di spine di Gesù, mentre l’uovo rappresenta la rinascita di Cristo.
 
 
Al di là del significato religioso, Ciccio Merolla ha voluto dedicare una canzone al casatiello per celebrarne quello che da sempre nelle case napoletane sono veri e propri riti: la preparazione e l’assaggio. E quindi si parte dall’impasto, da qui il titolo del brano, con cui si mischiano diversi ingredienti, metafora delle città mediterranee e della loro ricchezza culturale, frutto dell’incontro di popoli differenti. E poi c’è la prova del casatiello, che a Napoli rappresenta un momento di condivisione e convivialità irrinunciabile per le famiglie.
 
Il brano, di cui Ciccio Merolla ha scritto il testo, è un adattamento in lingua napoletana di “Mustt Mustt” del cantante e musicista pakistano, scomparso nel 1997, Nusrat Fateh Ali Khan, che detiene il record mondiale per il maggior numero di dischi pubblicati da un artista Qawwali, la musica religiosa tipica del sufismo del subcontinente indiano. "Mustt Mustt” è un brano contenuto nell’omonimo album pubblicato dall’etichetta discografica di Peter Gabriel “Real World Record” e portato alla ribalta nella famosa cover dei Massive Attack.
 
«Nusrat Fateh Ali Khan è un artista che, tanti anni fa, mi ha fatto ascoltare Enzo Gragnaniello, la cui musica mi ha letteralmente folgorato, anche per l’uso della tabla, strumento che studio e a cui sono particolarmente affezionato – racconta il cantante e percussionista –. Il pezzo in questione ha fatto il giro del mondo con tante cover, personalmente mi sono concesso una libertà maggiore, di mettere un testo originale napoletano, scherzoso, ma senza snaturare poi in realtà il messaggio musicale». Poi aggiunge: «Da buon napoletano, ho voluto celebrare il dono più divino dell’uomo: la vita stessa, e i valori in cui credo fortemente come la condivisione e la ricchezza che avviene tra l'incontro di popoli diversi». E conclude: «L’ho fatto raccontando, attraverso una gestualità semplice, quella di preparare il cibo, che poi nasconde una delle azioni più nobili dell’essere umano: prendersi cura del prossimo».
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