Coronavirus, don Gianni sorvola e benedice la zona rossa: «È ciò che posso fare per stare vicino a quella gente»

Coronavirus, don Gianni sorvola e benedice la 'zona rossa': «È ciò che posso fare per stare vicino a quella gente»
Coronavirus, don Gianni sorvola e benedice la 'zona rossa': «È ciò che posso fare per stare vicino a quella gente»
di Enrico Chillè
Lunedì 2 Marzo 2020, 19:39 - Ultimo agg. 22:53
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Nella 'zona rossa' in provincia di Lodi, dove da diversi giorni l'intera popolazione è in isolamento e dove l'atmosfera è surreale, c'è chi ha pensato di 'violare' i confini per aiutare, a suo modo, tutti i residenti alle prese con l'allerta Coronavirus. Si tratta di don Gianni Regolani, un sacerdote che da qualche giorno, a bordo del suo ultraleggero, sorvola i comuni lombardi più colpiti dal Covid-19 per lanciare delle benedizioni per la popolazione.

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Don Gianni, parroco di Polesine Zibello (Parma), da qualche giorno ha deciso di unire la passione per il volo alla sua innata fede, sorvolando i comuni più colpiti dal Coronavirus. Come ha dichiarato  lo stesso sacerdote a Gabriele Moroni per Il Giorno, «il cielo apre quel piccolo mondo che noi sperimentiamo sulla terra». A dispetto dei suoi 79 anni, questo energico parroco di provincia non rinuncia ad una passione nata in lui sin dall'infanzia.

L'idea di benedire dall'alto la 'zona rossa' è nata dopo aver sentito un messaggio vocale del parroco di Castiglione d'Adda: «Don Gabriele Bernadelli mi aveva detto di aver celebrato la messa a porte chiuse e di essere poi uscito sul sagrato della chiesa per una benedizione. A quel punto gli ho comunicato di voler benedire la zona dall'alto: "Guardi, è bello che la gente alzi gli occhi al cielo. Alle 15.30 vedrete un aereo bianco, potete farvi il segno della croce perché in quel momento vi impartirò la mia benedizione dall'alto". A quel punto ho volteggiato tre o quattro volte su Castiglione d'Adda, poi ho fatto lo stesso nel mio paese. In questa situazione, è l'unica cosa che posso fare per stare vicino a quella gente».

Da sempre appassionato di sport, don Gianni ha ammesso di essere sempre stato affascinato dal volo: «Una passione nata già da quando ero bambino, un sogno trasformato in realtà solo tanti anni dopo, quando decisi di prendere il brevetto da pilota e condividere il possesso di un piccolo Storch insieme a tre amici. Ora abbiamo un Sova bianco, ala bassa, carrello rientrante, veloce: proprio quello che utilizzo per benedire la zona rossa». Tante soddisfazioni, come spiega lo stesso sacerdote: «Volo spesso, ma non diciamolo troppo forte, il vescovo potrebbe non gradire (ride, ndr). Il ricordo più bello è stato sorvolare tutta l'Italia in sei ore, da Biella a Catania. Il mio istruttore di volo diceva sempre: "Chi scende dal cielo desidera ritornarvi". Lo fece anche incidere sulla sua tomba».

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