Coronavirus, il nuovo umanesimo dei Letti Sfatti: «Le persone prima di tutto»

Coronavirus, il nuovo umanesimo dei Letti Sfatti: «Le persone prima di tutto»
di Paola Marano
Martedì 7 Aprile 2020, 16:53 - Ultimo agg. 17:11
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Mettere al centro le persone per ritrovare un nuovo umanesimo che difenda la natura e l’ambiente in cui viviamo. È il messaggio lanciato da «Le persone prima di tutto», il manifesto sul Coronavirus ideato da Letti Sfatti e dal giornalista e senatore napoletano Sandro Ruotolo.

Una performance video, per la regia di Lorenzo Cammisa, che miscela musica, parole, scene cinematografiche alternate a immagini reali. Un invito a «non lasciarsi prendere solo dalla paura - spiega il cantautore Jennà Romano - ma a tirare fuori in questo periodo terribile la consapevolezza che qualcosa deve cambiare».
 


A fare da tappeto musicale è proprio un brano dei Letti Sfatti, di cui Romano è leader, dal titolo «ll lanciatore di donne», contenuto in un libro - album edito lo scorso dicembre (edizioni . «Sandro Ruotolo e il regista Lorenzo mi hanno fatto notare che questa canzone sembrava fatta apposta per questo periodo - continua Romano - quindi abbiamo pensato di realizzare questo video, un manifesto di questo cambiamento epocale».

I camion militari che portano via da Bergamo le bare con le vittime del Coronavirus, Papa Francesco nella deserta Piazza San Pietro, l’assalto alla mensa dei poveri di Napoli: la voce del senatore Sandro Rutolo accompagna alcune delle immagini più forti dell’emergenza, che rimarranno nella storia e nella nostra memoria a lungo. Un testo che si è rivelato incredibilmente attuale in questo periodo storico, e nel quale gli ideatori del progetto hanno visto un mezzo per farsi interpreti di un monito indirizzato dalla natura all’uomo. «È come se il mondo in cui viviamo ci stesse dicendo che senza l’uomo sta meglio – osserva Romano -  visti anche alcuni vantaggi che l’emergenza sta avendo sull'ambiente». Una riflessione a scapito della paura che «dia finalmente la giusta importanza alle persone – conclude Romano -  alla natura che ci circonda, all'arte, alla cultura e alla bellezza di sentirsi umani».

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