Un abbraccio liberatorio, uno di quelli che fanno commuovere anche chi lo guarda da uno schermo del cellulare. Ebrima Darboe ha finalmente rivisto sua mamma dopo cinque anni lontano da casa: «Riabbracciare mia madre è la cosa più bella che potessi vivere. Grazie a tutti per le preghiere per me», ha scritto sulla storia su pubblicata Instagram. Il centrocampista della Roma, che nelle ultime partite della stagione è salito alla ribalta per una serie di prestazione più che positive, ha una storia complicata alle sue spalle fatta di audacia, coraggio e caparbietà.
La vita e la carriera
Ebrima è nato nel 2001 a Bakoteh in Gambia da dove è fuggito all’età di 14 anni per intraprendere il grande viaggio verso l’Italia dove è arrivato senza genitori.
Il club giallorosso ha deciso di tesserarlo, ma per farlo ha dovuto superare molti ostacoli burocratici. Il 27 ottobre 2019 la prima convocazione in Serie A contro il Milan e in Sampdoria-Roma della scorsa stagione (2 maggio 2021) il debutto nel massimo campionato italiano e quattro giorni dopo anche quello in Europa League contro il Manchester United (È tra nominati al titolo di Golden Boy 2021).
Oggi Darboe è diventato un calciatore professionista grazie alle sue qualità atletiche, ma anche per merito del suo coraggio nell’intraprendere in età adolescenziale un viaggio pieno di insidie. Aggiungerà al suo cognome quello della sua agente Miriam “Peruzzi” che gli è stata sempre vicino aiutandolo a crescere e migliorare, a breve firmerà le carte per essere adottato al 100% dalla famiglia italiana. Ebrima, però, non ha scordato le sue origini e nell’abbraccio postato su Instagram alla sua mamma naturale c’è tutto il bello della vita.
Settimana magica per Darboe, arriva anche il debutto in Europa League: «Emozione indescrivibile»