Dario Chianese nuovo campione del mondo di «taglio e capelli» da Secondigliano a Parigi

Dario Chianese nuovo campione del mondo di «taglio e capelli» da Secondigliano a Parigi
di Mattia Ronsisvalle
Sabato 17 Settembre 2022, 12:27 - Ultimo agg. 25 Marzo, 20:23
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È Dario Chianese il nuovo campione mondiale dell’Omc – Organization Mondial Coiffeur.

Il 23enne ha vinto il titolo come miglior barbiere-acconciatore insieme ai membri della squadra italiana.

I primi passi 

Dario Chianese, classe ’99, nato e cresciuto nel quartiere napoletano di Secondigliano, ha avuto le idee chiare sin da piccolo: «All’età di 12 anni avevo capito di voler diventare un acconciatore-barbiere e a 14 anni ho avuto il primo lavoro presso il salone di famiglia. È una passione che mi è esplosa all’improvviso».

Nella famiglia di Dario, l’arte è un elemento centrale, seppur espressa in diverse forme e modi: «I miei genitori sono sarti di tende.

Mio fratello invece è un tatuatore», spiega Chianese.

Ma come si diventa un campione del mondo?

«Bisogna studiare, – sottolinea Chianese – ho frequentato per tre anni la scuola per barbieri poi l’accademia per cinque anni dove tra poco mi diplomerò. Tutto ciò grazie alla Fiam - Federazione italiana acconciatori misti».

Oltre lo studio, serve anche l’esperienza per diventare il numero uno al mondo. Chianese ha vissuto le opportune esperienze non solo lavorando ma anche partecipando a diverse competizioni.

Il primo titolo è arrivato nel 2017, a Roma, all’International Barber Convention. Poi la vittoria in casa, a Napoli, all’Abc - Aestetica Barber Contest. Ai campionati internazionali di Parigi, nella categoria juniores, sfiora il gradino più alto del podio: due secondi posti da singolo e in squadra nel 2019.

Arriva la pandemia, le competizioni sono rimandate e Chianese si allena per vincere i campionati mondiali di Parigi ’22, meglio noti come Organization Mondial Coiffeur - Omc.

«Per vincere il mondiale bisogna tendere alla perfezione perché ci sono dei parametri da rispettare.

Non è un giudizio soggettivo ad avere la meglio. Per allenarmi l'Accademia che frequento mi ha messo a disposizione il coach Mario Piccininno, ex campione sia da singolo che da allenatore, con cui mi allenavo la sera nell’istituto di Secondigliano». 

Partenza dall’aeroporto di Napoli Capodichino per poi atterrare a Parigi Orly e provare a vincere il titolo mondiale. Chianese racconta: «Domenica la prima gara per la prova tecnico-creativo. Il lunedì la seconda gara sul bombé. Per entrambe avevamo circa 30 minuti. I partecipanti provenivano da tutto il mondo, erano davvero in tanti ma non so quanti: ero troppo concentrato su me stesso».

Da sottolineare che i giudici non possono vedere le creazioni prima o in corso d’opera ma solo alla fine per non essere influenzati nel voto finale.

Il lunedì la proclamazione dei vincitori: «La classifica finale va dal quinto al primo posto. La nostra squadra, l’Italia, aveva nove membri ma solo i primi tre sono saliti sul podio per via del punteggio e io ero tra questi. Avevo tanta ansia ma quando ho visto il mio nome mi sono emozionato, lì vedi tutti sacrifici fatti e i sogni che si realizzano».

A seguire, i festeggiamenti sotto la Torre Eiffel con tanto di spumante ehm…champagne. La telefonata ai genitori, alla ragazza e i ringraziamenti a Pasquale Mincione, direttore generale dell’Accademia, e al presidente Fiam Luigi Forestiero.

Testa bassa e… tagliare

Dario ha vinto ma non si monta la testa - lo si legge negli occhi – tornando a lavorare nel salone Vinile 69: «Di Dario apprezzo la sua umiltà – racconta Marco Romano, titolare del barber-shop del quartiere Vomero - ha perseguito questo obiettivo con tenacia e caparbietà sacrificando il suo tempo libero ma non il lavoro. La sua vittoria è anche per Secondigliano».

Chianese spiega che per lui è un orgoglio dare prestigio al suo quartiere attraverso il lavoro che svolge: «Secondigliano è un quartiere difficile, su cui se ne sentono tante, ma ogni tanto anche l’onestà viene premiata e possiamo dire che territorio è anche altro». 

Progetti futuri? «Mi prenderò un anno sabatico dalle competizioni. In futuro vorrei aprire un salone tutto mio, magari usando più la testa che le mani. Ma il mio sogno sarebbe quello di insegnare ai futuri studenti questo mestiere» – conclude Dario Chianese. 

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