L'hastag #diamociunamano a favore dell'approvazione del ddl Zan sta spopolando in queste ore su Twitter. La campagna, lanciata da Vanity Fair, sta riscontrando il favore di attori, cantanti e politici che si presentano con una semplice scritta sul palmo della mano: «ddl Zan». Da Loredana Bertè a Alessandra Amoroso, dai Tiromancino a Ermal Meta tutti pubblicano una loro foto chiedendo l'approvazione del provvedimento. Molto ritwittata Alessandra Mussolini che si è schierata a favore del ddl Zan, tanto che anche Vladimir Luxuria la riprende con questo commento: «sempre pronta a dare il benvenuto a chi condivide l'ideale di una società in cui a essere discriminati siano i portatori di odio verso gay, lesbiche, bisessuali, trans, donne e disabili: da chi non te lo aspetteresti non è di meno apprezzato #omotransfobia #DDLZan #diamociunamano».
L'appoggio degli infermirei di Bari
Un gruppo di infermieri dell'ospedale Di Venere di Bari scrive sulle proprie tute anti Covid 'DDL ZAN' per sostenere il disegno di legge contro le discriminazioni di genere, e si fa immortalare in una foto che fa il giro del web incassando numerosi apprezzamenti, tra cui quelli della cantante Levante e dello stesso promotore del disegno di legge, il deputato del Pd Alessandro Zan. «Com'era? - scrive il parlamentare - In pandemia non ci si può occupare dei diritti? Ditelo a loro, che il Covid lo combattono, ma per davvero. Semplicemente grazie».
Combattere l’omobitransfobia di oggi e collaborare tutti insieme per un domani più civile #diamociunamano #DDLZan #omotransfobia pic.twitter.com/5N9kkEMgX3
— vladimir luxuria (@vladiluxuria) April 16, 2021
Il «ddl Zan, da tempo osteggiato dalla Lega - sottolinea l'infermiere - aiuterebbe a tutelare ogni cittadino dalla discriminazione, per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità, aiutando anche noi infermieri a rispettare a pieno l'articolo sopra citato». «Pertanto, io e i miei bellissimi colleghi - conclude - ci uniamo alla 'call to action' lanciata da Vanity Fair in favore dell'approvazione di questo disegno di legge».