Giornata della Terra, cortei dall'Europa a Seoul. Google dedica doodle al cambiamento climatico

Giornata della Terra, cortei dall'Europa a Seoul. Google dedica doodle al cambiamento climatico
Venerdì 22 Aprile 2022, 09:30 - Ultimo agg. 17:45
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Il nostri pianeta non se la passa bene. «Un milione di specie sono a rischio estinzione, stiamo bruciando la ricchezza della vita sul nostro pianeta» e «a causa di incendi e deforestazione parte della foresta amazzonica emette più Co2 di quanta ne riesca ad assorbire». L'allarme arriva dal Wwf in occasione della Giornata della Terra che si celebra in tutto il mondo il 22 aprile con il documento «Giornata mondiale della Terra 2022: un pianeta in bilico» in cui evidenzia che il nostro Pianeta non se la passa bene dunque. Basti ricordare che il 75% della superficie terrestre non coperta da ghiaccio è già stata significativamente alterata, la maggior parte degli oceani è inquinata e più dell'85% delle zone umide è andata perduta. Le specie attualmente minacciate di estinzione sul pianeta sono 1 milione. Il tasso di estinzione di specie animali e vegetali è mille volte superiore a quello naturale. 

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I dati dell'ultimo Living Planet Report certificano il drammatico calo della biodiversità: 68% il calo medio delle popolazioni di vertebrati inegli ultimi 50 anni. Circa il 25% delle 93.579 specie per le quali è valutato lo status di conservazione è attualmente minacciato di estinzione. Il più importante fattore diretto alla base della perdita di biodiversità negli ultimi decenni è stato il cambiamento dell'uso dei suoli e, principalmente, la conversione di habitat primari incontaminati in sistemi agricoli: l'agricoltura consuma oggi il 40% della superficie terrestre, ed è responsabile del 23% delle emissioni di gas serra.

Questa conversione dei suoli avviene a danno soprattutto degli ecosistemi forestali, che ospitano l'80% della biodiversità terrestre: nel XXI secolo è stato perso il 10% della superficie forestale globale (circa 10 milioni di ettari l'anno). Da luglio 2020 a luglio 2021 la deforestazione in Amazzonia è aumentata del 22% rispetto all'anno precedente. Le conseguenze non si fermano al declino della biodiversità e alla scomparsa di specie vegetali e animali (a rischio non solo leoni, elefanti, tigri: il 40% delle specie di insetti è minacciato, tra cui molti impollinatori). 

Sebbene la foresta Amazzonica sia stata per decenni cruciale nell'assorbire anidride carbonica dall'atmosfera, un recente studio pubblicato il 14 luglio 2021 su Nature ha evidenziato come parte della foresta amazzonica stia ora emettendo più carbonio di quanto ne catturi («Amazonia as a carbon source linked to deforestation and climate change»). Ciò è causato principalmente da due fattori: aumento della deforestazione e cambiamento climatico, con intensificazione della stagione secca e degli incendi, che provocano da un lato la riduzione della capacità di fotosintesi e dall'altro un aumento della mortalità degli alberi e quindi delle emissioni. In queste zone, le emissioni supererebbero l'assorbimento di addirittura di 1 miliardo di tonnellate di CO2 l'anno.

Uno degli incendi più violenti degli ultimi decenni ha invece colpito l'Australia nel 2019, furono persi 8,5 milioni di ettari di foreste e si stima un miliardo di vertebrati tra le fiamme: proprio questi «mega-incendi» sono in continuo aumento a livello globale, conseguenza di eventi meteorologici estremi come prolungate siccità. L'aumento dei fenomeni estremi su scala globale è una costante degli ultimi anni, sia in America che in Europa (Grecia, Spagna, Italia) con temperature mai registrate e incendi devastanti.

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Il documento del Wwf analizza anche la situazione italiana, dove il 50% delle specie di vertebrati, il 36% delle specie di anfibi e il 25% delle specie di uccelli sono minacciate di estinzione, in particolare a causa del consumo di suolo.  L'Italia è il Paese europeo che presenta il più alto numero di specie, ha aggiunto il Wwf, ha circa la metà di quelle vegetali e circa un terzo di quelle animali attualmente presenti in Europa.  In base alla «check list» del ministero della Transizione Ecologica, il nostro Paese ospita 57.468 specie animali, di cui 4.777 (8,6%) si possono considerare endemiche e quasi 12mila specie vegetali. Dalla metà del secolo scorso la biodiversità in Italia ha subito una fortissima riduzione, in particolare a causa del consumo del suolo, ricorda la ong. La conversione dei suoli, spiega il Wwf, avviene a danno soprattutto degli ecosistemi forestali, che ospitano l'80% della biodiversità terrestre: nel XXI secolo è stato perso il 10% della superficie forestale globale (circa 10 milioni di ettari l'anno).

Doodle di Google per il cambiamento climatico

Il cambiamento climatico è il tema al centro del doodle di Google di oggi (il disegno che appare al posto del classico logo del motore di ricerca), dedicato alla Giornata della Terra che si celebra ogni 22 aprile dal 1970. In particolare, l’animazione nel doodle di oggi si riferisce a quella che Google descrive come «una delle questioni più urgenti dei nostri tempi» per garantire la tutela del pianeta e di chi lo abita.

I dati della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima)

L'ambiente influisce sulla qualità della vita e sulla salute e benessere dell'uomo in via diretta, indiretta, indotta e conseguente, e il miglioramento della qualità dell'ambiente in settori chiave come l'aria, l'acqua e il rumore può contribuire a prevenire le malattie e a migliorare la qualità della salute umana. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale ( Sima) in occasione della Giornata Mondiale della Terra. «I fattori di stress ambientali sono responsabili per il 12-18% di tutti i decessi nei 53 paesi della regione Europa dell'Oms, e il 25% di tutte le patologie registrate al mondo sono ambiente-correlate - spiega il presidente Sima, Alessandro Miani, che interverrà oggi all'Electric Days 2022 - Le principali sfide che ci aspettano nei prossimi anni sono trovare soluzioni per ridurre drasticamente l'inquinamento atmosferico, responsabile oggi di 7 milioni di morti premature ogni anno nel mondo, tutelare la risorsa idrica per qualità e quantità di acqua potabile e per irrigazione, mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute umana e planetaria». «Serve poi modificare le abitudini dei cittadini e avvicinarli all'ambiente - prosegue Miani - Trascorrere parte della propria giornata a contatto con la natura o poter godere di una vista sul verde riduce i livelli di cortisolo nel sangue, abbassa la pressione sanguigna, migliora la nostra concentrazione, aumenta le difese immunitarie e, se siamo ricoverati, riduce del 10% il tempo di degenza. Gli effetti conseguenti dell'ambiente sulla salute umana interessano soprattutto le aspettative di vita di ogni persona, dall'infanzia all'età adulta: studi infatti suggeriscono come il nascere e vivere in quartieri edificati in bioedilizia con aree verdi pertinenziali ben curate consentono ai residenti di migliorare le occasioni di rapporti sociali con la conseguenza di assicurarsi anche una migliore istruzione e quindi un miglior posizionamento lavorativo da grandi. Sempre il verde ben curato aumenta il valore degli immobili che vi insistono e la possibilità per attività commerciali di vendere le proprie merci a prezzi più elevati senza che questo diventi un gap. Infatti gli acquirenti di beni e servizi offerti in contesti verdi ben curati non percepiscono come un minus i prezzi più elevati».

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