Resta incinta e ottiene il contratto a tempo indeterminato: «L'azienda è fatta di persone»

Resta incinta e ottiene il contratto a tempo indeterminato: «L'azienda è fatta di persone, non di numeri»
Resta incinta e ottiene il contratto a tempo indeterminato: «L'azienda è fatta di persone, non di numeri»
Martedì 17 Aprile 2018, 12:27 - Ultimo agg. 18 Aprile, 16:41
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Resta incinta e l'azienda decide di offrirle un contratto a tempo indeterminato: un evento decisamente raro, quello accaduto a una donna che vive a Trieste, Delia Barzotti, che lavora per una società di ingegneria, la Cpi-Eng. Il suo principale, Christian Bracich, ha infatti deciso di venirle incontro e di allestire uno spazio di coworking all'interno dell'azienda, con orari flessibili e area bimbi con tanto di educatrice.



Delia, originaria del Palermitano, temeva brutte conseguenze nel momento di rivelare la sua seconda maternità al capo. Christian, però, ha deciso di offrirle un contratto a tempo indeterminato. La donna, che ha partorito Ludovica alla fine dello scorso anno, ha spiegato: «Dopo la maternità obbligatoria ho chiesto espressamente di tornare a lavorare, in fondo mi bastano un pc e un telefono. Ora, in attesa di mandare mia figlia al nido, posso lavorare e tenerla d'occhio. Per pagare lo spazio ho comunque lo stipendio pieno e, dopo il tempo indeterminato, mi hanno dato un aumento. Sono stata fortunata, anche se mi è capitato, in passato, di dover firmare dimissioni in bianco solo per il fatto di essere mamma».




Il principale, invece, ha motivato così la sua decisione, tanto encomiabile quanto rara al giorno d'oggi: «Un'azienda è fatta di persone, non di numeri. Se una persona è valida, va valorizzata e premiata. Siamo aperti a ogni tipo di esperienza, ad esempio ho assunto col part-time una ragazza che ha un bimbo di pochi mesi e che veniva da un'altra azienda che non accettava l'orario ridotto. Quando avevo assunto Delia, lei mi aveva detto di avere in programma un altro figlio, le risposi che ne avremmo parlato una volta rimasta incinta e così è stato».

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