Infermiera scrive sul camice della collega la proposta di nozze: «Lorenzo vuoi sposarmi?». Ma era uno scherzo

Infermiera scrive sul camice della collega la proposta di nozze: «Lorenzo vuoi sposarmi?». Ma era uno scherzo
Infermiera scrive sul camice della collega la proposta di nozze: «Lorenzo vuoi sposarmi?». Ma era uno scherzo
Giovedì 4 Marzo 2021, 15:48 - Ultimo agg. 18 Febbraio, 07:06
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Quando stamattina l'infermiera Chiara Vangeli ha indossato il camice, ha notato qualcosa di diverso. C'era infatti scritto «Lorenzo vuoi sposarmì», il nome dell'attuale fidanzato che lavora anche lui come infermiere. La scritta era stata realizzata per scherzo dai colleghi. L'immagine ha subito cominciato a viaggiare sui social e sul web. 

«Non credevo di provocare tutto questo interesse - ha detto Chiara Vangeli dell'Asst Valle Olona, che in questi giorni è impegnata con una équipe nella vaccinazione di massa a Viggiù (Varese) -. Doveva esser solo una cosa simpatica tra me e i miei colleghi, ma sono comunque contenta: spero che tutto questo venga letto come un messaggio di speranza».

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«Con Lorenzo ci conosciamo da anni, scuola, laurea insieme, anche lui assistente sanitario, assunti quasi contemporaneamente, anche se non lavoriamo insieme - ha raccontato Chiara che ha 23 anni e vive a Cislago (Varese) - Io sono sempre stata innamorata di lui, ma lui si è accorto davvero di me solo da pochi mesi e ora pensiamo al matrimonio».

Non è un progetto immediato ovviamente.

A chi glielo chiede risponde: «Siamo ancora troppi giovani». Ma lei ne parla continuamente con entusiasmo, anche sul lavoro, e per questo i suoi colleghi hanno scritto sul camice quella frase.

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«Lorenzo si è messo a ridere - ha detto Chiara - tanto lo sa che prima o poi è quello che faremo, non riesco a immaginare la mia vita con nessun altro vicino». Una convinzione resa ancora più sicura dopo questo terribile anno. «Mi sono laureata nella primavera scorsa e mi sono trovata subito sul fronte Covid - ha raccontato - È stata durissima, soprattutto la seconda ondata che ci ha un pò demoralizzato, poi la fase dei tamponi, anche 1.500 al giorno».

Ma Chiara vuole mandare un messaggio anche ai suoi coetanei. «Lo so che molti si stanno lasciando prendere dallo sconforto, che dicono 'non ne possiamo più, tanto non serve a nulla fare tutti questi sacrificì'. Io invece dico loro di essere più speranzosi, ne usciremo e soprattutto un consiglio 'vaccinatevi'».

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