Kylie Moore-Gilbert, l'accademica trasferita in un carcere duro nel deserto iraniano: «Danneggiata la mia salute mentale»

Kylie Moore-Gilbert
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Martedì 28 Luglio 2020, 15:13 - Ultimo agg. 15:14
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Kylie Moore-Gilbert, accademica britannico-australiana detenuta in Iran è stata trasferita in un carcere del deserto nota per le sue pessime condizioni. Kylie Moore-Gilbert, accademica con studi a Cambridge e recentemente docente di Studi islamici all'Università di Melbourne, era precedentemente detenuta presso la prigione di Evin di Teheran, a seguito di una condannata per l'accusa di essere una spia a 10 anni di reclusione.



Kylie Moore-Gilbert ha precedentemente pubblicato lavori sulle rivolte arabe del 2011 e sui governi autoritari e  Il Center for Supporters of Human Rights, come spiega l’independent, ha dichiarato che Moore-Gilbert è stata trasferita nella prigione di Qarchak, citando informazioni di Reza Khandan la cui moglie, l'avvocato per i diritti umani Nasrin Sotoudeh, è ​​imprigionata a Evin. In un post di Facebook, Khandan ha dichiarato che il Kylie è stata spostata per punizione.

Le lettere  fatte uscire di prigione e pubblicate a gennaio hanno rivelato le paure del docente per la sua salute mentale. La donna britannico-australiana incarcerata «rifiuta l'offerta dell'Iran di lavorare come spia»: «Sto prendendo farmaci psichiatrici, ma questi 10 mesi che ho trascorso qui hanno gravemente danneggiato la mia salute mentale. Mi vengono ancora negate le telefonate e le visite e temo che il mio stato mentale ed emotivo possa deteriorarsi ulteriormente se rimango in questo reparto di detenzione estremamente restrittivo».

La Moore-Gilbert sembrava anche suggerire che le fosse stata offerta la possibilità di diventare una spia: «Non sono una spia – ha fatto sapere - Non sono mai stata una spia e non ho alcun interesse a lavorare per un'organizzazione di spionaggio in nessun paese».

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