Italia a colori, web scatenato: «Meglio un'unica zona marrone...»

Italia a colori, web scatenato: «Meglio un'unica zona marrone...»
di Delia Paciello
Giovedì 5 Novembre 2020, 14:38
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Pastelli per colorare l’Italia: «Dimmi da dove vieni e ti dirò di che colore sei», si legge sui social. Il nuovo Dpcm ha scatenato tanta ironia sul web, quella che viene fuori anche per stemperare la tensione di un momento storico complicato. Lo Stivale viene così diviso in tre colori: i più fortunati sono gli italiani che vivono nelle zone gialle, con le restrizioni più soft. «La prima volta che Napoli è fortunata nel sorteggio di un girone», scherzano i napoletani paragonando l’assegnazione del colore al sorteggio di Champions o Europa League. Eppure nella definizione delle zone ci sono dei criteri ben precisi che ne determinano l’indice di rischio e di conseguenza il colore. Per molti tuttavia questi criteri non sono affatto chiari: «Le regioni sono colorate a caso, altro che sorteggio!»; «I bambini sono a casa a colorare le Regioni, Conte ha chiesto aiuto a loro».

Decisioni che fanno discutere, ma fanno anche scatenare il popolo di Internet: «Invia un sms con su scritto Dpcm più “Regione di lui” e “Regione di Lei” per sapere chi puoi vedere», ma anche «“Dimmi che colore sei” is the new “da dove vieni”», sono alcune delle frasi dei meme più popolari.

 

C’è chi ha paura della fuga dalle zone rosse, quelle con restrizioni maggiori. Qualcuno già denuncia spostamenti di massa dalla Calabria alle altre Regioni. Il governatore della Campania invece tuona per le decisioni troppo molle del Governo che non contengono abbastanza l’ulteriore diffusione del virus e potrebbero portare a gravi drammi in termini di vite umane con il collasso delle strutture sanitarie. E così  annuncia già delle ordinanze più restrittive almeno per quanto riguarda le scuole nella sua Regione. C’è chi si scaglia contro di lui, e chi ironizza: «Io direi che lo sceriffo è diventato giallo dopo la decisione di Conte»; «Attenzione, manca ancora l’ordinanza di De Luca in Campania, tutto può cambiare»; «Girone difficile per i ragazzi guidati da Vincenzo De Luca».

Certo, nulla è definitivo: «Cambia colore alla tua Regione», recita qualche meme mentre mostra assembramenti di persone in piazza con pennarelli e pennelli in mano. Altri sottolineano: «Ormai vivo un Dpcm alla volta». Ebbene sì, perché in questo momento di emergenza mondiale ne stiamo vedendo di tutti i colori. Dalla frustrazione alla paura, e tanti cambiamenti nelle nostre vite che condizionano e ci privano persino dei gesti più naturali come un abbraccio, che ci vietano un semplice incontro di gruppo, fra amici, e condividere le piccole cose insieme. Grandi sacrifici richiesti all’umanità per salvare vite umane, la nuova guerra o la catastrofe naturale da cui salvarsi. E intanto il dibattito più diffuso in Italia è quello fra il dare la priorità all’economia così come la intendiamo oggi e vedere chi riesce a salvarsi, o se preservare il più possibile la vita umana cambiando il sistema economico attuale a danno di tante attività commerciali. Il dubbio amletico trova poi risposta facile in coloro che vogliono rinnegare il virus e la realtà, sottovalutando l’emergenza mondiale: «Vogliono farci credere che la situazione è grave, recitano solo per controllarci»; «Questo virus è una semplice influenza, troppi asintomatici vogliono solo terrorizzarci»; «Il complotto è ai nostri danni per farci stare a casa e far arricchire solo chi vogliono»; «Perché non si sono organizzati prima? Molti ospedali fanno finta di essere pieni di casi covid così prendono i soldi dal Governo», sono alcune delle frasi più stupide che si aggirano sul web. C'è persino chi tristemente dice: «Tanto muoiono solo i vecchi», attirando lo sdegno di tanti italiani. Qualcuno approfitta del momento per farne una battaglia politica e dire tutto e il contrario di tutto, e anche i complottisti non sono affatto pochi.

Fatto sta che nessuna Nazione al mondo e nessun sistema sanitario sono in grado di reggere contagi incontrollati. E allora bisogna far attenzione, chiudere quando necessario e lasciare aperte quelle attività che consentono all’economia di continuare senza influire sul numero di contagi. Decisioni dure, difficili, alle quali non corrisponde matematicamente un risultato certo. Ma tanti studiosi sono a lavoro per consigliare sulle soluzioni migliori per la nostra Nazione. Su una cosa però forse il web ha ragione: «Potevano fare dell’Italia un’unica zona marrone, sarebbe stata più adatta. Siamo tutti sulla stessa barca».

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