La Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha condannato l'Italia per aver trattato in modo inumano Giacomo Seydou Sy, un detenuto con gravi problemi psichiatrici e nipote di Kim Rossi Stuart. La madre Loretta, sorella dell'attore, ha condotto una battaglia per aiutare il figlio e la Corte le ha dato ragione. L'Italia è stata condannata per averlo tenuto in una prigione ordinaria nonostante i tribunali nazionali, e poi anche la Corte stessa, ne avessero ordinato il trasferimento in un centro dove potesse essere curato.
Nella sentenza la Cedu ha stabilito che l'Italia dovrà versargli 36.400 euro per danni morali. Giacomo Seydou Sy, classe 1994, soffre di turbe della personalità e bipolarismo ed è stato accusato in vari momenti di molestie alla sua ex compagna, resistenza a pubblico ufficiale e furto. È stato giudicato "socialmente pericoloso", ma anche parzialmente irresponsabile degli atti che commette.
«Non farebbe male a nessuno, è un buono», ha sempre detto sua madre difendendolo. I magistrati, quindi, hanno stabilito il trasferimento in una Rems, una struttura sanitaria per detenuti affetti da disturbi mentali, ma qui le liste d'attesa sono particolarmente lunghe. Per questo era stato costretto a restare in cella. Ora la condanna della Cedu.