Elisabetta parla alla nazione ai Lord: «Così risolleveremo il Regno dopo la pandemia»

Elisabetta parla alla nazione ai Lord: «Così risolleveremo il Regno dopo la pandemia»
Elisabetta parla alla nazione ai Lord: «Così risolleveremo il Regno dopo la pandemia»
di Riccardo De Palo
Martedì 11 Maggio 2021, 16:56 - Ultimo agg. 21:45
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La regina Elisabetta ha tenuto ieri il tradizionale discorso alla nazione annuale, di fronte a sole 75 persone (causa pandemia), nella Camera dei Lord. Una occasione formale, che serve soprattutto ad annunciare, per interposta persona, le prossime mosse del governo guidato da Boris Johnson; ma che è servita anche a rassicurare i sudditi sulla tenuta fisica e morale della sovrana, alla sua prima uscita pubblica dopo il funerale del marito. L’assenza del principe Filippo, sostituito in questa occasione solenne per la terza volta dal figlio Carlo, si è sentita particolarmente, dopo l'ondata di cordoglio per la morte del duca di Edimburgo, lo scorso 9 aprile. Il figlio ha mostrato affetto ed assieme deferenza, accompagnando la madre 95enne, mano nella mano, nelle sale sontuose di Westminster. 

Le riforme annunciate, in particolare nel settore giudiziario, sono molto controverse.

Così come gli appelli all’unità del Regno, e alla “devoluzione” in Scozia e Irlanda del Nord, sono suonati come una doccia fredda per gli indipendentisti scozzesi, che continuano a chiedere un nuovo referendum. Ma è soprattutto a un Regno Unito provato dalla pandemia, e che finalmente comincia a vedere una via d’uscita alla crisi, a cui Elisabetta ha parlato con il cuore.  

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«La priorità del mio governo è di riuscire a recuperare a livello nazionale, dagli effetti della pandemia - ha detto la regina - e rendere il Regno Unito più forte, più sano e prospero di prima». «Per raggiungere questo obiettivo - ha proseguiro, il mio governo renderà più omogenee le opportunità in ogni parte del regno, sostenendo i posti di lavoro, le imprese e la crescita economica, e affrontando l’impatto della pandemia nei servizi pubblici».

In un sistema democratico di grande tradizione come quello britannico, in cui la monarchia è sottoposta al potere del governo eletto, Elisabetta rappresenta il capo dello Stato, ma affida i poteri esecutivi e legislativi alle istituzioni preposte a questi scopi. Per questo, ogni anno, il premier di turno affida alla sovrana gli intenti programmatici dell’esecutivo.

 

Secondo il Guardian, le 26 proposte di legge annunciate non sono una sorpresa. Tuttavia, nota il giornale, «non c’è traccia di un piano formale di riforma del welfare, malgrado l’impegno in tal senso di Johnson durante il suo primo discorso come primo ministro». La regina ha soltanto detto che le proposte in tema di social care saranno “portate avanti”, senza alcuna tabella di marcia prefissata.

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Ci sarà una riforma del sistema sanitario, e sono previste anche misure concrete contro l’obesità - un problema particolarmente sentito da Johnson, imbolsito durante il lockdown. Una misura controversa è però quella che riguarda il sistema giudiziario, e in particolare alcuni provvedimenti che renderebbero più difficili i ricorsi; ma ci sono polemiche anche perché il premier vorrebbe estendere le sue prerogative per ricorrere alle urne in qualsiasi momento. C’è poi una misura che riguarda le limitazioni alle proteste e alle dimostrazioni pubbliche, che qualcuno definisce “illiberale” (e che ha causato, a sua volta, proteste di piazza). E anche il nuovo sistema di identificazione per i cittadini chiamati al voto ha riscosso molte critiche, perché impedirebbe a molti di comprenderne appieno i meccanismi, ed escluderebbe una vasta platea di “cittadini vulnerabili” dalle urne.

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