Lorenzo, bimbo down a scuola online: «I maestri di sostegno i nostri angeli»

Lorenzo, bimbo down a scuola online: «I maestri di sostegno i nostri angeli»
di Giuliana Covella
Mercoledì 24 Giugno 2020, 11:00
4 Minuti di Lettura

Un video con testo, immagini e audio con i suoi personaggi preferiti, i Pj Masks, i super eroi dei cartoni animati dai pigiami magici; i giochi con le bilance per trasmettergli il concetto della quantità; le sedie di cucina e salotto per creare un tunnel in cui rincorrere la palla e stimolare la sua psicomotricità. I mesi di emergenza Covid-19 non sono stati così pesanti e traumatici per il piccolo Lorenzo, 6 anni e affetto dalla sindrome di Down dalla nascita. Perché oltre all'amore costante dei genitori è stato grazie alle sue maestre d'asilo che il bimbo, iscritto alla scuola dell'infanzia, è riuscito a seguire le lezioni attraverso i canali digitali, a causa del lockdown che aveva interrotto le attività didattiche dai primi di marzo. Due insegnanti di sostegno, che i genitori di Lorenzo, Carla Botte e Marco Rovito, definiscono «un esempio concreto di buona scuola, insieme alla dirigente scolastica dell'istituto comprensivo Sabatino Minucci, Maria Conte», perché «hanno permesso a nostro figlio di non sentirsi abbandonato a se stesso tra le mura domestiche durante i tre mesi della pandemia».

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Durante l'emergenza Coronavirus in tutto il mondo si è parlato di angeli, di eroi che hanno salvato vite umane negli ospedali. Ma accanto a medici e infermieri va ricordato anche chi, ogni giorno, non ha lasciato soli i bambini. Specie i bambini speciali come Lorenzo, 6 anni, disabile sin da quando era nel grembo materno. «È affetto da una forma particolare di sindrome di Down, detta a mosaico (nello stesso individuo sono presenti cellule di due tipi diversi) - spiega la madre, 40 anni, di professione bancaria - in realtà quando ero incinta ho scelto di non fare l'amniocentesi e solo quando è venuto alla luce ho scoperto che mio figlio aveva questa patologia. Ma per me e mio marito non è mai stata una diversità, anzi. Lo abbiamo amato sin dal primo giorno». A settembre Lorenzo si iscriverà al primo anno delle elementari e a prepararlo a questa importante prova sono state le sue insegnanti, Marina Greco e Loredana Zevola. «In questi mesi ci sono state raccontate tante storie di eroi per caso, medici, infermieri e persone comuni che nei loro settori sono stati chiamati a fronteggiare, con il massimo impegno, l'emergenza sanitaria - continua Carla - ma tra questi vogliamo citare anche le maestre di sostegno, il personale e la dirigenza scolastica della Sabatino Minucci, la scuola che frequenta nostro figlio e a cui in questi mesi hanno garantito tutto l'apporto necessario affinché il bambino potesse proseguire il percorso didattico di preparazione alla primaria».

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Due anni fa i genitori di Lorenzo erano passati da una scuola paritaria a quella pubblica per garantire al bimbo il giusto supporto: «Lui è curioso, creativo, ama ballare, cantare e tra le tante attività quotidiane che svolge c'è anche la musicoterapia, che lo aiuta a seguire il ritmo con le percussioni, uno strumento che a quell'età è il primo approccio musicale». Ma Lorenzo è seguito anche da un educatore e un logopedista, oltre a fare piscina per sviluppare la psicomotricità. Poi a marzo scorso è scoppiata la pandemia e la vita del bambino, come tanti minori disabili, è cambiata d'un colpo. «Già lo scorso anno avevamo elogiato la scuola per il raggiungimento degli ottimi risultati, che avevano consentito il superamento di limiti comportamentali e del linguaggio - continuano i genitori - e l'emergenza Covid-19 con la sospensione di tutte le attività e le terapie riabilitative ha rischiato di vanificare tutto. Invece grazie all'organizzazione predisposta dalla preside Conte, è stata assicurata quella coerenza e costanza necessaria affinché, anche a distanza, si creasse una classe virtuale nella quale la didattica potesse essere applicata in maniera sistematica e fruttuosa». Così al bimbo sono state concesse ulteriori ore che, grazie all'inventiva e allo sforzo delle insegnanti di sostegno, hanno consentito il superamento di momenti di frustrazione dovuti al ritardo nel linguaggio. «Oggi nonostante tutte le difficoltà del caso, Lorenzo è pronto per affrontare la scuola primaria.

Io e mio marito vogliamo raccontare questa esperienza non solo come esempio di buona scuola, ma anche di buona amministrazione, inclusione e pari opportunità, valori che riteniamo necessari per il rilancio e la crescita del nostro Paese».

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