Non è un Paese per comici o forse sì, ma non come un tempo. Negli ultimi due anni una pandemia mondiale e ora una guerra ai confini dell'Europa hanno cambiato così tanto il mondo che non è più possibile fare ironia come un tempo. L'ha capito molto bene Luciana Littizzetto, che negli ultimi tempi ha aggiustato sempre di più il tiro delle sue battute, tracciando una linea invisibile tra ciò che si può dire e quello che sarebbe meglio evitare.
Luciana Littizzetto e le difficoltà del mestiere del comico
Non si tratta di autocensura, ma di buongusto. «Prima potevi scherzare su tutto.
Luciana Littizzetto e la paura per la figlia bielorussa Svetlana
Anche la guerra è diventato argomento tabù per la comica torinese, che è mamma affidataria di tre ragazzi: Vanessa (27 anni) e Jordan (25 anni), che sono metà italiani e metà kosovari, e Svetlana (24 anni), bielorussa.
A proposito della più piccola la Littizzetto ha raccontato: «Le avevo detto di venire qui prima dell'inferno. Vive a Minsk, ha 24 anni, insegna tedesco. Non vuole lasciare il lavoro. Era arrivata da piccola, con il progetto Chernobyl. Tornava ogni estate. Poi ha studiato là e, tra covid e guerra non la vedo da un po'. Ma lei e Vanessa berciano al telefonino per ore». Luciana è preoccupata per lei, «perché i soldi non arrivano più e la situazione a Minsk è in divenire», ma cerca di mantenere la lucidità e di non perdere mai il sorriso. Nonostante tutto.