Malika Ayane: «Mi piace dare i pugni e prima dei 40 anni farò il giro del mondo»

Malika Ayane: «Mi piace dare i pugni e prima dei 40 anni farò il giro del mondo»
di Andrea Scarpa
Domenica 19 Giugno 2022, 08:14 - Ultimo agg. 13:23
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È cocciuta, Malika Ayane. E anche passionale, impavida, indipendente. Nel 2017 alla fine dell'esperienza con il musical Evita aveva detto che era stato «un'esperienza massacrante. Avevo sottovalutato il fatto di essere l'ultima arrivata in un ambiente dove tutti erano pronti a tagliarmi le gambe alla prima esitazione. Alla fine ero distrutta. Una grande avventura, che mi ha insegnato tanto, ma che rifarei solo per fare meglio». Bene. Il momento del bis è arrivato: dal 7 dicembre al Sistina di Roma Malika sarà la protagonista di Cats, popolarissimo musical (anche questo firmato Andrew Lloyd Webber), diretto da Massimo Romeo Piparo - mente e cuore del teatro romano - che per la prima volta dal 1981 sarà ambientato nella Capitale.


Non si era trovata male?
«Mi facevo troppe pippe mentali. Dovevo essere più naturale e tranquilla».


Piparo come l'ha convinta?
«Mi ha scritto un messaggio, ci siamo parlati, ci ho pensato un po', e via. Adesso so come funziona il gioco».

Come?
«Tutti i giorni si porta in scena un personaggio non se stessi. E poi non bisogna mai mostrare il fianco. Bisogna millantare bene... Sul palco in certi momenti bisogna sopravvivere, come nella vita, e poi buttarsi. Adesso però è ancora presto per parlarne».

 


Cats poi andrà in tour?
«Dopo Roma, sicuramente saremo a Milano. Poi si vedrà».


Il 21 giugno è la madrina della Festa della Musica: cosa farà?
«A Castel Sant'Elmo, a Napoli, canterò il mio repertorio con l'Orchestra del Conservatorio San Pietro a Majella. Poi sarò in tour per tutta l'estate. Ho voglia di far festa: non facevo concerti da tre anni. E il 28 pubblico anche una nuova canzone, Una ragazza (scritta da Pacifico-Andrea Bonomo, ndr). Ho ritrovato la lievità».


Che intende dire?
«Che ho fatto qualcosa di fresco e leggero senza essere stupido. Era tanto che non mi sentivo così. Il lockdown è stato faticoso. Ho accusato il colpo».


Dove l'ha passato?
«Pensando alla scuola di mia figlia Mia, non mi sono mossa da Milano».


Ha sempre una casa anche a Berlino?
«Sì. E sarei andata volentieri lì».


Alla fine ne è uscita più buona o più iena?
«Io ero già buona prima... Diciamo che ne sono uscita cresciuta e un po' più autoindulgente. Basta torture e giudizi impietosi: sono troppo severa con me stessa».


Quindi adesso in che fase è?
«Buona. In generale avrei potuto fare di più e meglio se fossi stata più scaltra, ma va bene così, dai.

Ho fatto una vita pazzesca dal punto di vista personale e professionale. Ho faticato e ho avuto periodi complicati, nel mio caso separazioni e un disco fallimentare come Domino, ma chi non ce l'ha? Ora sta iniziando una nuova fase: mia figlia è cresciuta e io mi sento meno inadeguata rispetto a quando avevo 20 anni. Diciamo che so trasformare, quasi sempre, un inciampo in una piroetta».


L'inciampo più doloroso?
«Quando si diceva di me che ero una stronza».


È successo spesso?
«Sì. Mi espongo troppo e quindi è inevitabile. E poi, certo, non essere prima in classifica mi fa restare male, ma sono soddisfatta: lavorando ho sempre fatto quello che volevo, anche la sperimentazione. La domanda che mi faccio adesso, però, è: a quanta gente voglio parlare? Tantissima come gli idoli dei teeneager? No. Quella che ho mi basta».


Le star dei giovanissimi come li vede?
«Alcuni bene, altri male. Dipende. Mi piacciono Frah Quintale, Ernia...».


E c'è qualcuno con cui vorrebbe fare qualcosa?
«Certo. Elvis Costello, da una vita. Un gigante di 67 anni. Nel frattempo ho creato un'etichetta, Nicety, e ho appena prodotto il disco di un duo, Ur, che fa musica punk-rock industriale. E da un po' sono pazza di Joan Thiele, Roshelle e White Mary».


Quando sei anni fa ha iniziato a fare boxe cosa cercava?
«Avevo finito Evita e volevo riprendermi dalla stanchezza. Volevo iscrivere mia figlia, ma non c'erano corsi per lei e quindi l'ho fatto io. Ho un maestro meraviglioso, Franco Cherchi, ex campione europeo. Con lui ho trovato uno sport che mi ha insegnato a distaccarmi dall'esterno e a concentrarmi davvero».


Qualche cazzotto l'ha preso?
«Certo. Appena mi distraggo prendo delle gran cartelle».


Ogni tanto fuori dal ring le viene voglia di dare pugni a qualcuno?
«Solo quando guido...».


Mai sbandato in questi anni?
«Sì, certo. Dopo aver fatto qualcosa penso sempre che potevo farla meglio. È la mia dannazione. Io sono molto insicura, mi punto sempre il dito contro perché penso di non essere davvero meritevole. L'anno scorso, dopo che il disco Malifesto è andato così così, ho pensato anche di mollare».


Per fare l'attrice? Lo dice da anni.
«Nessuno mi vuole (ride, ndr). Lancio appelli ma nessuno mi caga. Aspetto, magari quando sarò vecchia avrò una faccia pazzesca».


E i sogni da soubrette?
«Vorrei avere un mio show. Con Pintus (Pintus Christmas, ndr) mi sono divertita tanto».


Essere bionda aiuta? È vero che si tinge per non sembrare Calimero?
«Ho lineamenti forti, il biondo mi addolcisce».


In giro si dice che il biondo da sciura milanese metta in gabbia la sua vera natura da pantera...
«Nooo... (ride, ndr). Il biondo è una scelta impegnativa, ci vuole carattere».


Quindi sciura batte pantera?
«Sì. Citofonare Tina Turner (ride, ndr)».


Come se la cava con una figlia 17ennne su temi come droga, alcol, fluidità?
«Mi sembra bene. Mia e i suoi amici sono naturalmente inclusivi e attenti. Non metto grandi divieti, deve rientrare all'ora stabilita, e sa da sola che bere troppo fa male. L'ho portata in giro nei posti giusti a vedere come ci si riduce se si esagera. Ho lavorato sui traumi preventivi».


La sciocchezza più grande che ha fatto da giovanissima?
«Partire con sconosciuti e farmi rubare soldi, macchina fotografica, scarpe... Ero molto ingenua».


Prima dei 40 anni cosa le piacerebbe fare?
«Il giro del mondo senza prendere aerei, solo via terra e via mare. Un anno in giro. E poi mi piacerebbe scrivere».


Tre anni fa non aveva firmato un contratto per un libro?
«Sì. Ho restituito i soldi dell'anticipo. Non mi sembrava interessante quello che avevo da raccontare. Una guida per viaggiare, qualla la farei. Vorrei anche iniziare a risparmiare, visto che ho le mani bucate, e iscrivermi all'università».


Per studiare cosa?
«Filosofia, antropologia, mediazione culturale...».


Si risposerà? Avrà altri figli?
«Non penso proprio. Da qualche mese sono single (l'ex fidanzato è Claudio Fratini, ndr)».


Non era anche il suo agente?
«Adesso non lo è più. Sono donna dai grandi cambiamenti... è bello essere da soli».


Cos'ha scoperto o riscoperto?
«L'autonomia. Scegliere per me. Mi sto godendo il confronto unico con mia figlia».


Il nuovo disco uscirà con Sanremo? Parteciperà?
«Non lo so. Sono in una fase tutta nuova. Devo registrarlo e se viene bene, perché no?».


Lo presenterebbe prima o poi? Magari dopo Amadeus.
«Certo. Anche stare di fianco mi andrebbe bene. Aspetto che mi chiamino».

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