Manuel Vallicella, morto il tronista. Costantino Vitagliano: «Mi credevo Superman, ero fragile ed è venuto giù il castello. Così sono sopravvissuto alla fama»

Manuel Vallicella, morto il tronista. Costantino Vitagliano: «Mi credevo Superman, ero fragile. Così sono sopravvissuto alla fama»
Manuel Vallicella, morto il tronista. Costantino Vitagliano: «Mi credevo Superman, ero fragile. Così sono sopravvissuto alla fama»
di Ilaria Ravarino
Giovedì 22 Settembre 2022, 06:26 - Ultimo agg. 23 Settembre, 10:10
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Milanese, 48 anni, Costantino Vitagliano è stato il primo e il più popolare tronista di Uomini e donne, diventato un fenomeno mediatico, tra il 2003 e il 2004, in coppia con la sua pretendente Alessandra Pierelli. Dopo la condanna per bancarotta fraudolenta dell'agente Lele Mora, nel 2010, la sua carriera televisiva ha subito una battuta d'arresto: oggi Vitagliano sbarca il lunario con ospitate e inaugurazioni, ha una bambina di due anni e si dice «sereno» di aver chiuso con quel mondo.
Conosceva Manuel Vallicella?
«No, non conoscevo la sua storia. Mi dispiace molto per quello che è successo. Ma non seguo queste cose, io col mondo dei tronisti non c'entro più. Non sono quello di Uomini e donne».
Cosa fa oggi?
«Cerco di godermi la vita. Se posso uso ancora la mia immagine, ma ho già 25 anni di contributi e potrei anche andare in pensione. Continuo ad andare in palestra, mi curo. La verità è che il mondo che ho vissuto io non c'è più. Non c'è posto per quella tv. E non c'è posto per quelli come me in tv».
Quelli come lei?
«La tv ora è dei fluidi. I sex symbol come me non funzionano più».

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Dopo il trono cosa è successo?
«Ho capito cosa volevano da me per fare ascolti e l'ho fatto. Sapevo vendermi molto bene. Volevano che facessi il traditore seriale, l'ho fatto. Volevano che facessi quello che strapazza le donne, l'ho fatto. Guadagnavo tantissimo. Ero dappertutto: album, diari, copertine, calendari. In un anno ho fatturato un milione di euro solo con le chat telefoniche».
E poi?
«Pensavo di essere superman, che il mio corpo reggesse lo stress. Infatti il corpo l'ha retto, ma la mente no. Ho sofferto di attacchi di panico, per 10 anni non ho più avuto una vita. Lavoravo sempre, facevo tre programmi a settimana, ero dappertutto. Poi è venuto giù il castello (l'arresto di Lele Mora, ndr), e siamo venuti giù tutti».
I tronisti di oggi sono più o meno fortunati di lei?
«La generazione di oggi ha altri valori e meno voglia di impegnarsi.

Io sono arrivato a Uomini e donne che lavoravo da un pezzo. Ho fatto il barista, lo spogliarellista, il modello. Da Maria (De Filippi, ndr) ci sono arrivato che avevo già esperienza, una mia posizione. Ora si inventano tronisti senza aver fatto nulla prima, nell'illusione di fare soldi a palate».

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Perché, non è così?
«Se fosse stato così, oggi saremmo pieni di Costantino Vitagliano. Ma non si guadagna più come prima. Io ero un bello da calendario: mi facevano le foto, le stampavano e i diritti sull'immagine restavano a me. Oggi i ragazzi mettono le loro foto su Onlyfans (la piattaforma web di condivisione, ndr), e chi ci guadagna di più sono le piattaforme, mica loro. Il web ti frega più di Lele Mora».
Ha consigli per chi si siede su quel trono?
«Non ho più consigli da dare sulla tv».
Ma adesso lei come sta?
«Bene. Faccio le mie cose, domani vado a inaugurare una palestra e fra poco sarò da un amico che ha un locale, gli faccio i social. Mi attaccano ancora sul web? Non mi importa. Vengo dalla strada, ho vissuto 16 anni nelle case popolari. Ho voluto più di quello che avevo: direi che mi è andata bene».

 

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