Maria Teresa Ruta si racconta nel salotto di Silvia Toffanin, dopo l'uscita dal GFVIP: «Mio padre diceva sempre che bisogna essere onesti, ci vuole tutta una vita per esserlo. Insieme a mia mamma sono stati i pilastri che mi hanno sempre sorretto e stimolato. Ci sono stati anche nel mio altalenante percorso con i disturbi alimentari. Ero bulimica da adolescente, parlando con uno psicologo, molto tempo dopo, ho capito che era il carico di aspettative che c'era nei miei confronti a scatenare tutto. Lavoravo come modella, ero un'atleta e avevo ottimi voti. Ingrassando ho cominciato a lavorare di meno e ero appesantita durante gli allenamenti. Alla fine ho deciso io di concentrarmi solo sulla scuola. A quell'età il mio lavoro veniva visto come frivolo, e invece dietro c'era il giornalismo, anche se una carriera può partire da un percorso di bellezza. I miei professori a scuola però, invece di supportarmi, mi prendevano di mira».
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Continua il racconto della Ruta: «Ho subito un'aggressione da adolescente, iniziata come aggressione per furto, e divenuta altro.
Si passa dunque al rapporto con i figli e con il compagno, Roberto: «Non mi è dispiaciuto che mia figlia parlasse del nostro rapporto durante il GFVIP, anzi perché noi genitori non riusciamo a capire tutto dei nostri figli, quindi capire che, per motivi diversi, entrambi i miei figli erano ancora fragili riguardo la separazione con mio marito, è stato illuminante. I genitori fanno degli errori per tutelare i figli delle volte. Sono stata felice di incontrare il mio compagno, Roberto, dopo l'uscita dalla casa. Mi sposerà? Se me lo chiederà perchè no. Sto aspettando tutto, anello e proposta in ginocchio».
Domanda secca in chiusura per la Ruta: «Se dovessi scegliere un solo vincitore del GFVIP direi Tommaso, che si merita di vincere, ma anche Dayane si meriterebbe umanamente la vittoria».