Migranti, influencer tunisine sbarcano a Lampedusa: poi le foto in Bmw e alla Torre Eiffel

Migranti, due influencer tunisine sbarcano a Lampedusa: sui social foto in Bmw e alla Torre Eiffel
Migranti, due influencer tunisine sbarcano a Lampedusa: sui social foto in Bmw e alla Torre Eiffel
Lunedì 14 Febbraio 2022, 17:53 - Ultimo agg. 18:26
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Sono arrivate a Lampedusa su un gommone, al fianco di altri migranti irregolari, dopo una pericolosa traversata del Mediterraneo. Hanno filmato e condiviso tutto su TikTok e, nel giro di pochi giorni, sono passate a pubblicare selfie in giro per l'Europa a bordo di auto Bmw o all'interno di boutique di lusso. È polemica per "l'impresa" di due influencer tunisine, la 18enne Sabee al Saidi e la 21enne Chaima Ben Mahmoude, che insieme totalizzano quasi due milioni di follower, accusate di avere "reso glamour" e irrealistico un viaggio che ogni anno porta alla morte in mare di migliaia di persone. Le due ragazze non si sono fatte scrupolo nel filmarsi durante la traversata, ballando a ritmo di rap, e poi, dopo essere arrivate sulle coste siciliane, nell'autoritrarsi davanti a scorci turistici come la Torre Eiffel a Parigi, accumulando migliaia di like e nuovi follower ad ogni post sui social network.

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«I social media diffondono una visione dell'Europa che non è accurata», ha detto al Telegraph Matt Herbert, ricercatore presso la "Global Initiative Against Transnational Organized Crime".

Solamente nel 2021, secondo i dati del "Missing Migrants Project", sono scomparsi nel Mediterraneo 2.048 migranti, almeno 23mila dal 2014. Proprio la Tunisia è uno dei principali punti di partenza delle traversate dal Nordafrica all'Europa. Le autorità, secondo i dati disponibili, hanno arrestato lo scorso anno almeno 23mila persone che tentavano di salpare illegalmente per l'Europa, un aumento del 360 per cento rispetto al 2019.

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Una delle due giovani influencer tunisine, Ben Mahmoude, si è giustificata affermando che le difficoltà finanziarie della Tunisia, dove la disoccupazione viaggia intorno al 18 per cento, e l'impossibilità di ottenere un visto regolare, l'hanno «costretta» a tentare la traversata. È bastato, ha detto, chiamare un amico e pagare circa 1.300 euro per garantirsi un posto a bordo di un gommone, insieme ad altre 23 persone. Nonostante i sorrisi sfoggiati nei video ripresi durante la traversata, la giovane ha riferito che «la paura era enorme, il mare era agitato e c'erano onde molto alte. Abbiamo pregato e ci siamo preparati alla morte, Quando ci hanno detto che eravamo arrivati nelle acque italiane non potevamo crederci».

Alle sue parole fa da contraltare il giudizio di Wael Garnaoui, uno psicologo impegnato nello studio delle migrazioni, per il quale la speranza di una vita migliore in Europa si basa soprattutto sulla «bugia dell'immigrazione», amplificata dai social media. I migranti irregolari, spiega Garnaoui, pensano di poter raggiungere facilmente l'Europa e poi di potere ottenere un lavoro, soldi, documenti, proprio grazie a quanto viene diffuso sui social media. «Quindi, vanno davanti alla Torre Eiffel e si scattano un selfie indossando una Lacoste, scattano foto di auto costose... Raccontano alle loro famiglie a casa che tutto sta andando per il meglio», commenta amaramente lo psicologo.

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