Montesano, padre e figlio a teatro
«Che belli i rumori di Napoli»

Montesano, padre e figlio a teatro «Che belli i rumori di Napoli»
di Francesca Cicatelli
Venerdì 21 Ottobre 2016, 11:48 - Ultimo agg. 12:11
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I Montesano sono una questione di dna. Di generazione in generazione. Sono andati a spulciare persino l'albero genealogico per rintracciare avi da scomodare nel campo artistico. Ma sul palco (del teatro Augusteo con «Il Marchese del Grillo» fino a domenica 30 ottobre alle ore 18:00) la questionedi famiglia viene messa da parte e «ognuno per sé» confessano Enrico Montesano e Michele Enrico junior. Si trovano bene a recitare insieme ma in scena non c'è parentela che tenga.

Montesano impartisce un'unica lezione al figlio, (talmente concentrato a ripetere le battute da non distogliersi neppure al passaggio di curiosi e telecamere): «Un orecchio al compagno e uno al pubblico, un grande maestro di cui occorre interpretare anche i suoi silenzi». Certo si portano il lavoro a casa perché si continua anche lì a parlare di teatro. Da buoni amanti di Napoli hanno il camerino cosparso di corni, pulcinella con la gobba e santini tra cui San Genesio, patrono di comici e attori. Ma non confessano il gesto apotropaico, anche se notiamo che Enrico Montesano non saluta stringendo la mano prima dell'esibizione. Asserisce di avere la mano fuori uso.  Chissà che non sia quello il gesto inconfessabile.

«Napoli non è la capitale dell'ozio, la trovo  sempre più frenetica, dinamica - dice l'attore romano - e il Marchese del Grillo si troverebbe molto bene qui, si divertirebbe a fare scherzi. Il rumore nelle metropoli è inevitabile ma a Napoli c'è anche il suono del mare e di qualche bella canzone. Non accade in molte altre città sentire le persone che cantano in strada». Quindi il paragone tra gli attori e i parcheggiatori abusivi: «perché - continua Montesano - calchiamo le tavole del palcoscenico in attesa che venga qualcuno a parcheggiarsi in poltrona». E alla fine padre e figlio si augurano a vincenda di dividersi una vincita al Lotto.