Ammonta a 1 miliardo di tonnellate il bilancio di cibo sprecato al mondo ogni anno. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione del World Food Summit con l'intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi.
A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private dove si butta mediamente circa l'11% del
cibo acquistato mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%. «Un vero e proprio paradosso poiché si tratta di un quantitativo in grado di sfamare adeguatamente le 730 milioni di persone che si trovano in una condizione di povertà estrema. Ma il fenomeno determina anche - precisa l'associazione - effetti dirompenti sull'economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale per l'impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti».
Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l'8-10% del totale dei gas serra. Nelle case italiane si gettano mediamente ogni anno - spiega Coldiretti sulla base del rapporto Onu - circa 67 kg di cibo all'anno per abitante, per un totale di oltre 4 milioni di tonnellate.
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