Pupo: «Vivo con moglie e amante, ma non consiglio la poligamia. Morandi mi salvò dal suicidio»

Pupo: «Vivo con moglie e amante, ma non consiglio la poligamia. Morandi mi salvò dal suicidio»
Pupo: «Vivo con moglie e amante, ma non consiglio la poligamia. Morandi mi salvò dal suicidio»
Martedì 14 Giugno 2022, 10:36 - Ultimo agg. 15 Giugno, 08:53
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Una vita assolutamente sopra le righe, che anche lui riconosce. Il successo, la superbia (che gli ha salvato la vita in diverse occasioni), i tradimenti, il gioco d'azzardo e la poligamia. Pupo nei suoi 67 anni ha tenuto sempre il piede pigiato sull'acceleratore, a volte anche sbagliando e facendo soffrire le persone che gli stavano attorno. Ma è lui stesso a dire che oggi rifarebbe tutto. Enzo Ghinazzi ha sempre avuto il dono artistico, fin da piccolo si esibiva di fronte ai genitori e agli amici di famiglia nei granai. 

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Pupo e il successo 

«Tutti ridevano.

Insomma, ero giullare per vocazione». Poi ha cominciato a suonare e poi è arrivato il successo. Gelato al Cioccolato e Su di Noi sono stati i tormentoni degli anni 70-80. Poi in realtà non ha scritto tantissime altre canzoni, Pupo che nel 2010 ha però sfiorato la vittoria di Sanremo in coppia con Emanuele Filiberto, ambiva a stare nelle metà classifica «quel posto dove nessuno ti rompe le palle, in cui stai bene. E puoi fare quello che ti pare» ma per lui le cose sono andate storte ecidentamente perché non ha mai smesso di stare sotto i riflettori.

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La poligamia

È stata una vita intensa quella di Enzo. Ha avuto la passione del gioco d'azzardo e delle donne e spesso è stato inseguito dagli usurai. Da molti anni vive con la moglie (Anna) e l'amante (Patricia), situazione che molti gli invidiano. «Fanno male ad invidiarmi. È un percorso che non ho scelto io. Perché è difficile. C’è sofferenza. È troppo facile liquidarlo così. Io oggi ho 67 anni, mia moglie Anna ne ha quasi 70, Patricia ne ha 62 . Sto da 50 con la moglie, da 33 con l’amante. E lei pensa che sia stata una cosa semplice? O che io possa consigliare alle mie tre figlie o a chiunque altro un rapporto pluri-amoroso come il mio? Ma non ci penso nemmeno. Io non mi pento del mio percorso sentimentale che oggi sarebbe più semplice da affrontare. Ho avuto a che fare con due donne speciali. Non sono io lo speciale, sono loro». Racconta la sua vita Pupo al Corriere della Sera tra poligamia, carriera, debiti e tanto amore. 

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I debiti

 Nel 1989, quando era pieno di debiti fino al collo, si è tanto parlato poi di un tentativo di suicidio. «Sì. Tornavo dal Casinò di Venezia ed ero su un caratteristico viadotto al confine fra Emilia e Toscana. La banca mi massacrava per uno scoperto di 70 milioni di lire. Io avevo un fido di 50 milioni dal casino di Venezia. E li c’erano anche gli usurai. Andai dunque lì per prendere il denaro a prestito e tacitare la banca. Non vinsi, ma persi altri 50 milioni peggiorando la mia situazione. Mentre tornavo con la mia jaguar riflettevo sulla mia condizione di... ricco coi debiti. Così avevo parcheggiato sulla piccola corsia d’emergenza del viadotto con l’idea di farla finita. Ero sconvolto, non vedevo vie d’uscita. Era notte, fra sabato e domenica, e i Tir non circolavano. Tutti meno uno: quello che mi sfiorò a un millimetro. Lo spostamento d’aria mosse la macchina di qualche centimetro e mi riportò alla ragione».

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Gianni Morandi, grande amico

E nel suo percorso di vita Pupo deve molto anche alle persone che nonostante le difficoltà non lo hanno mai lasciato solo: «Gianni Morandi che, oltre ad avermi aiutato economicamente, mi ha anche spesso insultato e strapazzato sbattendomi in faccia quel che ero: un poco di buono, un delinquente perché tradivo le attese di mia madre e dei miei amici. Io, lui, il nostro commercialista Oliviero Franceschi e Gianmarco Mazzi eravamo in società. Una società che gestiva la mia attività e che oggi appartiene totalmente a me».

 

Ma Pupo cosa farebbe e cosa no? «Vedendo il risultato finale rifarei tutto. Sofferenze e errori compresi. A 25 anni ero miliardario. Pochi anni dopo ero indebitato per 7 miliardi. Gioco d’azzardo, investimenti sbagliati. Mi trovai in un vortice. Io son qui a raccontarla, ma è stato un miracolo. Irripetibile».

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