Metro A, scale e ascensori rotti: disabile portato in braccio nella stazione Cipro

Metro A, scale e ascensori rotti: disabile portato in braccio nella stazione Cipro
di Laura Bogliolo
Mercoledì 18 Settembre 2019, 10:24 - Ultimo agg. 10:26
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Roma non è una città per tutti. Nella conventio ad excludendum rientrano sicuramente gli amanti del decoro e i nemici degli sprechi, ma anche chi vorrebbe semplicemente spostarsi con i mezzi pubblici, viene dall'Estero e pensa ancora che Roma sia una Capitale. I trasporti gestiti da Atac non sono democratici, non sono per tutti. I disabili ne sono estromessi con forza, quasi con violenza. Il Campidoglio lo sa e non propone soluzioni alternative, ma lascia che negli occhi di una decina di turisti sudamericani resti l'immagine del loro amico rimasto aggrappato a una colonna, barcollante, sorretto da due estranei, mentre smontano la sedie a rotelle elettrica. È venuto a Roma per una visita turistica, un pellegrinaggio e si è ritrovato bloccato nella stazione Cipro della metro della linea A, vicino a San Pietro. «Sono esterrefatto, non avrei mai immaginato di dover subire una cosa del genere» ha detto il pellegrino. I suoi amici sono stati costretti a fermare i viaggiatori che entravano nella stazione. «Vi prego, aiutateci! - dicevano - Il nostro amico non cammina e qui non funziona nulla!».

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Cipro fa parte della lunga lista delle stazioni menomate delle linee A e B: almeno 60 impianti sono fuori uso, tra scale mobili, ascensori e montascale. Da mesi l'azienda sul suo sito annuncia che a Cipro e Valle Aurelia che gli impianti sonochiusi per svolgere la revisione generale. «Verranno riattivati prima possibile. Ci scusiamo per il disagio» dice Atac. Ma ieri nessuno si è scusato con quel turista stravolto. «Erano le 11.15 racconta Fabrizio Fantilli, residente ho visto un gruppo di turisti sudamericani che fermavano i viaggiatori chiedendo aiuto, visto che al box dell'Atac gli avevano detto che non potevano fare nulla». Fabrizio ha raccolto l'appello dei turisti e li ha aiutati insieme ad altri. «I turisti - ha detto - erano arrabbiatissimi, mi hanno consentito di fotografare la scena perché volevano che tutti sapessero le condizioni di inciviltà di Roma». «È una vergogna» dice Paola De Vecchis, del comitato di quartiere Trionfalmente 17 che ha denunciato l'imbarazzante storia sul proprio blog. 

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