Si finge milionario su TikTok e vende consigli su come fare soldi: smascherato

Si finge milionario su TikTok e vende consigli su come fare soldi. Smascherato: «Vive in affitto, le sue compagnie sono fallite»
Si finge milionario su TikTok e vende consigli su come fare soldi. Smascherato: «Vive in affitto, le sue compagnie sono fallite»
 Valerio Salvianidi Valerio Salviani
Sabato 29 Ottobre 2022, 19:03
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Realtà o finzione? I social non aiutano chi odia le bufale, ma sono terreno perfetto per chi vuole apparire diverso da ciò che è realmente. Come nel caso di Luke Desmaris, 27enne che su TikTok si definisce multimilionario ed elargisce consigli a pagamento su come diventare ricchi. Ma che in realtà è intestatario di compagnie fallite e vive in una casa in affitto, riuscendo ad andare avanti grazie ai soldi spillati a chi spera di poter diventare come lui.

La truffa

Recentemente l'influencer aveva fatto discutere per un video diventato virale, su una multa presa per parcheggio vietato in centro a Londra. «Chi è senza soldi la chiama multa, io lo chiamo parcheggio vip», aveva detto, mostrando il verbale fatto alla sua Bmw da 90mila sterline. Sul suo conto ha indagato il DailyMail, che è riuscito a far venire a galla la verità. Le 300mila sterline al mese che si vanta di guadagnare sono una bugia, così come i due Rolex che porta al polso o le «ville multimilionarie» dove dice di abitare e nelle quali scatta foto e gira video per i suoi canali social.

Le società fallite

I registri catastali svelano che nessuna delle case è mai appartenuta a lui, ma che in realtà vive in affitto e truffa le persone con finti consigli finanziari. Inoltre, il tabloid è riuscito a scoprire che l'uomo è stato direttore di quattro società sciolte per fallimento, ed è attualmente responsabile di una società con un fondo attivo di poco più di 6mila sterline. Nel frattempo Luke Desmaris continua a sfoggiare finta ricchezza e vende consigli commerciali, che possono essere acquistati con un abbonamento di 29,99 sterline al mese.

Sul suo conto adesso, dovranno indagare le autorità competenti. 

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