Sigarette elettroniche provocano «avvelenamento, ustioni e convulsioni». Lo studio choc: dovrebbero essere proibite

Sigarette elettroniche provocano «avvelenamento, ustioni e convulsioni»: lo studio choc
Sigarette elettroniche provocano «avvelenamento, ustioni e convulsioni»: lo studio choc
Giovedì 7 Aprile 2022, 10:07 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 18:41
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Sigarette elettroniche, quanto fanno male? La vendita e la promozione di sigarette elettroniche dovrebbero essere proibite dai governi, sostiene il Consiglio australiano su fumo e salute, in seguito all'analisi più comprensiva finora realizzata sui danni del vaping. La raccomandazione si basa sulla ricerca condotta dal Centro di Epidemiologia e Salute della Popolazione dell'Università Nazionale Australiana, che presenta prove conclusive secondo cui le e-sigarette causano avvelenamento, lesioni, ustioni, tossicità immediata attraverso l'inalazione e anche convulsioni. L'uso inoltre porta alla dipendenza.

La ricerca finanziata dal Dipartimento Sanità, mostra anche prove conclusive di impatti meno gravi sulla salute, come irritazione alla gola e nausea.

Vi sono inoltre prove evidenti che le e-sigarette aumentano l'assunzione di fumo di tabacco da parte dei non fumatori, mentre vi sono scarse evidenze che le sigarette elettroniche alla nicotina aiutano i fumatori a smettere.

L'avvertimento si estende ai prodotti di vaping dai colori vivaci e sapori come bubble gum e zucchero filato, che dichiarano di essere liberi da nicotina.

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Lo studio di 430 pagine, guidato dall'epidemiologa e studiosa di salute pubblica Emily Banks, ha analizzato evidenze da 189 studi sugli impatti delle e-sigarette sulla salute. «Inalandole si assorbono centinaia di sostanze chimiche, di alcune della quali è nota la tossicità, mentre molte altre hanno effetti finora sconosciuti», scrive la studiosa. «I giovani non fumatori che praticano il vaping hanno una probabilità tripla di cominciare a fumare abitualmente. L'uso di nicotina nei bambini e negli adolescenti può portare a problemi di dipendenza di lungo termine, oltre a difficoltà di concentrazione e di apprendimento», aggiunge.

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