Sindrome post vacanza, è ansia da rientro: ecco il vademecum per ridurre lo stress

Sindrome post vacanza, è ansia da rientro: ecco il vademecum per ridurre lo stress
di Carla Massi
Mercoledì 1 Settembre 2021, 07:01 - Ultimo agg. 08:36
4 Minuti di Lettura

Una volta, quando il Covid non aveva invaso le nostre vite, si chiamava sindrome post vacanza. Un modo, tra il serio e il faceto, per descrivere quel generale stranimento fisico e psichico che piomba addosso quando si torna alla vita quotidiana dopo le ferie. Oggi quella sensazione di fine estate ha cambiato i suoi connotati. In molti casi ci si può spingere a parlare di malessere. Un misto di ansia, voglia di ricominciare, paura di farlo, incertezze. Si lavorerà ancora a casa o in ufficio? La scuola sarà in presenza o ancora in Dad? Autobus e metro sempre superaffollati? L'elenco è lungo. E i dubbi, soprattutto in questa epoca, non sembrano essere buoni consiglieri.

Controesodo al via, vacanze finite per 2 italiani su 3

Beatrice Valli positiva al Covid dopo vacanza a Forte dei Marmi: «Contagiati anche i bambini, estate finita»


LA FATICA
Rimettersi in moto dopo la pausa è più faticoso di uno o due anni fa. La situazione è così ibrida e complessa che è pressoché obbligatorio ascoltare testa e corpo. Perché alla vecchia sindrome post vacanza dobbiamo aggiungere la fatica che abbiamo affrontato nell'ultimo anno e mezzo. È necessario capire bene quello che proviamo e individuare le vie da percorrere per superare al meglio questa fase delicata.
I benefici di un periodo di vacanza sono, solitamente, notevoli. Tuttavia, come recentemente confermato dall'American Pyschological Association, gli effetti positivi delle ferie, soprattutto adesso, sono decisamente fugaci. I sintomi possono comprendere sensazione di spossatezza e affaticamento, difficoltà di concentrazione, mal di testa, dolori muscolari, disturbi della digestione e del sonno. Ma anche irritabilità, ansia, tensione, sbalzi d'umore, malinconia e tristezza, senso di vuoto.
«È un disturbo dell'adattamento spiega Claudio Mencacci, psichiatra direttore del dipartimento Neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano che può presentarsi con diversi sintomi nella fase di passaggio tra un periodo di allentamento delle tensioni e la ripresa delle abitudini ordinarie. In vacanza il cervello tende a eliminare ogni informazione ansiogena, per entrare in uno stato di serenità totale, ma tornati al lavoro la storia cambia. Il cervello deve riacquisire le informazioni allontanate facendo aumentare il livello di stress». Possiamo provare a iniziare con i compiti meno intensi e per noi più piacevoli, per poi proseguire con quelli più difficili o fastidiosi, suggeriscono gli esperti di Guidapsicologi.it.
Proprio ipotizzando questa difficoltà la Commissione Europea (Eures, una rete di cooperazione formata dai servizi pubblici per l'impiego) ha messo online sette suggerimenti, redatti da esperti, per ridurre ansia e stress da rientro.


L'IMBARAZZO
Per aiutarti - si legge - a rendere più facile questa transizione. Prima regola: non reprimere i tuoi sentimenti. Spesso, se si è a disagio prende il sopravvento l'imbarazzo pensando di essere gli unici a sentirsi così. È importante non reprimere l'ansia, ma affrontarla e cercare di capirne la fonte. Questo non significa concentrarsi sui sentimenti negativi ma affrontare le proprie paure e comprenderle.
Prepararsi alle nuove possibili condizioni di lavoro. Le cose potrebbero tornare alla normalità, ma questo non significa che l'ambiente e il clima saranno gli stessi di prima della pandemia.
Mantenere un buon equilibrio tra vita professionale e vita privata. Lavorare da casa può avere degli svantaggi ma, per molti, ha migliorato l'equilibrio tra dentro e fuori la propria abitazione.
Individuare i segnali di stress.

Parliamo, precisano gli psicologi della Commissione Europea, di mandibola serrata o tensione a livello di spalle e schiena o la respirazione toracica. Se ci si sente in ansia fare qualche respiro profondo, rilassarsi e allungare quella parte del corpo. Quindi, diffondere positività, valutare l'opzione lavoro con nuove modalità e non avere paura di chiedere aiuto.


BERE MOLTO
Importante è riprendere con gradualità le attività lavorative, concedendosi un periodo di assestamento prima di rientrare nella routine (anche due giorni sono sufficienti) e iniziando ad affrontare gli impegni a partire dai meno complessi.
Rimettere, quindi, in ordine il ritmo sonno-veglia, che solitamente in vacanza è meno regolare, prendersi cura dell'alimentazione, bere molta acqua e ridurre il consumo di caffeina e di alcolici, soprattutto se in vacanza è stato più abbondante del solito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA