Mirko, sopravvissuto al virus: «Mi avevano dato l'estrema unzione, ora voglio aiutare gli altri»

Mirko, sopravvissuto al virus: «Mi avevano dato l'estrema unzione, ora voglio aiutare gli altri»
di Alberto Favilla
Martedì 14 Settembre 2021, 08:23 - Ultimo agg. 09:55
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Una storia a lieto fine. Come le favole più belle. E' la storia di Mirko Petrini, 48 anni - abita nella frazione San Lorenzo di Narni - direttore presso Banca Intesa San Paolo di Terni. Mirko è scampato miracolosamente al Covid 19 dopo quattro mesi di ospedale, due addirittura trascorsi intubato, e quindi sedato, presso il reparto Terapia intensiva dell'ospedale di Colle Obito. «E' vero, per un mese sono rimasto attaccato alla vita grazie al mio cuore, che non voleva cessare di battere, e alla macchine che mi facevano respirare. Mi è stata somministrata anche l'estrema unzione in quanto non c'era più alcuna speranza e i medici avevano avvertito mia moglie Federica di prepararsi al peggio racconta emozionato il direttore di Banca è stato Padre Angelo su richiesta di mia moglie Federica, era il 29 di dicembre, a venire in ospedale e a somministrami il rito religioso. Invece grazie a qualcuno sopra di noi ma anche ai medici, che non finirò mai di ringraziare, sono riuscito a scamparla».
L'odissea di Mirko inizia a metà dicembre e culmina il giorno 18 quando viene ricoverato con urgenza all'ospedale di Terni. «Era qualche giorno che non mi sentivo bene e dopo aver fatto il tampone su richiesta del mio medico di famiglia ho riscontrato di essere positivo al virus. Ho iniziato subito la terapia tipo ma al quarto giorno non respiravo più, quindi la corsa in ospedale e la diagnosi drammatica di Polmonite bilaterale interstiziale spiega Mirko durante il ricovero le cose volgevano sempre al peggio tanto che dopo due giorno i medici mi hanno informato che mi avrebbero intubato e addormentato. Ho pensato di morire».

Mirko Petrini, che è sposato con la signora Federica sono molto credenti e fanno parte di un gruppo Neocatecumenale - ha tre figli: Giovanni, 17 anni, Tommaso 15 anni e Chiara 8 anni. «La fede mi ha aiutato molto a reggere durante questi quattro mesi -dice la signora Federica -ho pregato molto insieme ai miei fratelli di comunità, ai tanti amici che abbiamo, ai colleghi di lavoro di Mirko, a cominciare dal capo del personale. Non mi hanno mai fatto sentire sola come il sindaco di Narni De Rebotti che mi ha telefonato costantemente, davvero un uomo speciale non solo un bravo amministratore».
La signora Federica ha parole di ringraziamento e di stima anche per i medici che hanno assisto suo marito Mirko. «A cominciare dal primario della terapia intensiva, la dottoressa Rita Commissari che ha creato un ambiente collaborativo, ma anche tutti gli altri medici che non vi immaginate quante ore lavorano al giorno e quante vite salvano dice bravissimi, poi anche quelli della riabilitazione con in primis il primario, la dottoressa Maria Assunta Massetti.

Mio marito ha lasciato l'ospedale il 9 marzo con le sue gambe e con 35 chilogrammi in meno. A San Lorenzo lo hanno accolto con striscioni, palloncini e musica. E' stato davvero tutto emozionante».

A giugno il sentirsi nuovamente vivo con il ritorno al lavoro. «Anche se in smart working -riprende Mirko- ma è stato bello ugualmente. Sono un sopravvissuto e non lo dimenticherò mai, così come non dimenticherò mai l'affetto di tante persone che sono stata vicino a me e alla mia famiglia e poi l'abbraccio con il parroco Don Luca appena tornato in parrocchia». E adesso l'idea di Federica di pubblicare un libro che racconta questa storia. «Appena sveglio mio marito mi ha detto di raccontargli cosa era successo, di scrivere qualcosa, e allora mi è scattata la molla del libro conclude con le lacrime agli occhi la signora Federica tutto ciò che raccoglieremo con l'incasso delle vendite sarà devoluto al reparto terapia intensiva dell'ospedale di Terni. Bisogna andare oltre la propria sofferenza». E per fare una grande presentazione ha dato la propria disponibilità la Fondazione aiutiamoli a vivere nella sua sede presso la Chiesa San Giuseppe a Cospea. «Siamo pronti ad accogliere il grande Mirko Petrini» ha detto il Presidente dell'Ong. Fabrizio Pacifici.

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