Daisy sapeva di avere una sorella solo perché lo ricordava: aveva nove anni quando portarono via la piccola Benedicte, nove mesi, dalla loro casa alla Réunion. Era il 1966 e succedeva spesso: la Francia adottava bambini dal territorio d'oltremare per ripopolare le regioni rurali vittime dell'esodo verso le grandi città. Regioni come la Creuse, nel cuore verde e disabitato del paese, tra Limoges e Clermont Ferrand. Per questo li chiamarono i bambini della Creuse: furono almeno 2500 tra il '62 e l'84 ad essere portati via dalle famiglie nella Réunion. In molti casi le famiglie (spesso analfabete) sottoscrivevano un documento che nemmeno capivano e rinunciavano alla patria potestà, abbandonavano i figli, cedendoli per l'adozione o l'affido.
Gemellini separati alla nascita dopo parto d'urgenza, si coccolano e si abbracciano nell'incubatrice
LIETO FINE
Così accadde a Benedicte prima, poi a Daisy.
In molti casi lo stato francese cancellò qualsiasi atto amministrativo che potesse aiutare i bambini della Creuse a risalire alle origini. Come tanti altri, Daisy e Benedicte furono strappate alla loro isola, e poi adottate in Francia o accolte in case-famiglia. «E' stata anche una storia di razzismo, violenze, stupri, cattiverie, umiliazioni. Ma oggi c'è la gioia di ritrovarci» ha detto Daisy, ferma sul binario della stazione di Nantes (dove ora vive) con in mano un mazzo di fiori e un cartello con la scritta: Benedicte. E Benedicte è arrivata: più giovane, ma con i capelli tutti bianchi, corti, al contrario di Daisy, con i capelli scuri e lunghi. Si sono guardate, in qualche modo riconosciute, e hanno riso, prima di piangere una nelle braccia nell'altra. E' stata Daisy a fare tutte le ricerche, ha assoldato un detective, ha fatto pubblicare degli articoli nella stampa locale. Alla fine è arrivata a lei. «Crederà che sono una pazza o un'imbrogliona» aveva detto al marito prima di decidersi a scrivere a Benedicte. E invece Benedicte le ha creduto, anche se «non sapevo di avere sorelle: sapevo di essere stata adottata, ma niente di più». Il test del Dna ha confermato quello che già sapevano.
Alla festa che Daisy ha organizzato nel giardino di casa sua è arrivata dalla Martinica Anne Marie. Tutte e tre hanno guardato a lungo una foto in bianco e nero di una bella donna con un cappello a falde larghe: la loro madre. Alla festa in giardino erano in tanti, anche alcuni ex bambini della Creuse, quei pochi che sono riusciti a rompere l'omertà e a ricostruire la loro storia. «E' meraviglioso che siano riuscite a ritrovarmi», ha detto Benedicte.