Fabio, l'uomo nato due volte: «Otto anni fa mi hanno dato morto per un tumore, invece eccomi qua»

Avvocato sconfigge il tumore
Avvocato sconfigge il tumore
di Roberto Ortolan
Domenica 9 Febbraio 2020, 13:03 - Ultimo agg. 18:06
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«Otto anni fa mi davano per morto. Quel maledetto tumore sembrava dovesse uccidermi. Ma sono ancora qui. Per quattro volte sono finito sotto i ferri ma alla fine, grazie ai medici, ho sconfitto il cancro. E lo devo a un'équipe specialisti di chirurgia oncologica che, da mezza Italia, ha lavorato unendo le forze. E in prima fila c'era la chirurgia oncologica del primario Marco Massani». A parlare è un noto avvocato trevigiano, Fabio G., 58 anni. «Avevo 51 anni - attacca - quando, nel maggio 2012, a seguito di esami del tutto occasionali al reparto di Urologia di Feltre, diretto dal primario Daniele Xausa, vennero scoperte lesioni epatiche con caratteristiche di metastasi. La conferma dopo l'endoscopia che individuò una quasi totale occlusione intestinale creata da un tumore al colon delle dimensioni di una palla da tennis. La successiva Tac rilevò un'infinità di lesioni che ricoprivano interamente il fegato».

In pochi giorni il 51enne sentì una serie di specialisti. Univoci i consigli: «Solo il professor Lorenzo Capussotti, pioniere della chirurgia oncologica-epatica in Italia - gli dissero - può dire se c'è ancora una speranza». L'ospedale di Feltre contattò il luminare, all'epoca direttore all'ospedale Mauriziano di Torino e partì il viaggio della speranza. «Capussotti confermò il quadro clinico. Decise di fare un tentativo perché altrimenti mi sarebbero rimasti 6 mesi di vita». E a quel punto il professor Capussotti decise di mettere in campo tutte le possibili competenze. «Siccome provenivo da Treviso - aggiunge il professionista - da Torino decisero di collaborare con l'equipe del professor Nicolò Bassi del Ca' Foncello e col suo aiuto Marco Massani. E con loro Giovanni Rosti, all'epoca primario di Oncologia di Treviso». Un pool di specialisti al quale si aggregherà Nicola Fazio, all'epoca direttore dell'Oncologia Gastro Intestinale dello Ieo di Milano.

Contro quel tumore unirono le forze i medici degli ospedali di Torino, Milano e Treviso. «Seguirono tre interventi - dice l'avvocato - che vennero affidati al dottor Massani. Il successo sembrò totale. Ma quasi subito venne individuata una nuova lesione, quasi irraggiungibile. E il dottor Massani riprese in mano i ferri. Il tumore fu raggiunto ed eliminato, ma non per la parte più nascosta. Ci provò allora il professor Marcus Diüx dell'ospedale di Francoforte. Inutilmente. A quel punto Capussotti chiamò tutti a raccolta».

Mentre si sta decidendo chi entrerà in sala operatoria, un infarto si portò via il luminare: aveva 67 anni. «A operarmi al Ca' Foncello fu il dottor Massani. E se io oggi sono qui a raccontarlo lo devo a lui e alla collaborazione tra medici di diversi ospedali. Una storia - conclude il legale - che è un esempio di collaborazione positiva tra ospedali d'eccellenza. Questi 7 anni, per me, sono stati un'eternità ma grazie a bravi professionisti è stato raggiunto un traguardo inimmaginabile quando, nel 2012, mi diedero 6 mesi di vita. E non parlo solo dei medici, ma anche di infermieri e collaboratori».
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