La prima carrozzina è finita a Hollywood. «L'ho realizzata in carbonio e venduta a una azienda americana. Poi l'ho ritrovata in un film, Avatar...». Un'altra è diventata cult: «L'ho chiamata Job, acronimo di Jamm'O Bagno, perché non mi è sembrato dignitoso vedere persone di ogni età portate in braccio sulla spiaggia o a mare distese sui teli». Così Raffaele Grosso, per tutti Lello, l'ingegnere geniale di Cercola, amministratore di Neatech, ha progettato la soluzione, mettendo insieme le conoscenze già acquisite sulle ruote degli aerei, in grado di atterrare ovunque, e lo studio delle zampe del cammello, l'animale della dune e della sabbia a perdita d'occhio. «A 17 anni lavoravo già con mio padre in officina, nella produzione di motori e pezzi per velivoli militari». E corteggiava Maria Santoro, fata dagli occhi azzurrini diventata sua moglie e sua compagna nell'avventura imprenditoriale iniziata da zero. «Negli anni Ottanta, decisi di distaccarmi dall'azienda gestita con mio fratello per tentare di fare qualcosa utile a migliorare la vita degli altri, Partii con le biciclette superleggere, ma gli sportivi godevano già di ottima forma». Il telaio di un prototipo è stato appeso a un chiodo tra le sedie speciali, oggi esportate in tutto il mondo, dall'Australia agli Emirati Arabi, perché ribaltano l'idea di produzione di massa e di rassegnazione. Ciascuna è diversa dall'altra, tutte sono fuori dagli schemi. Storte, asimmetriche. Cambiano gli appoggi, i braccioli, gli optional, i colori, gli adesivi, lo schienale, la forma, l'inclinazione. «Perché non è il disabile che deve adattarsi: l'alluminio si piega alle sue esigenze, e la tecnologia fa il resto», spiega Grosso. Difatti, la sagoma viene disegnata con lo scanner in 3D e tagliata su misura in gommapiuma da robot antropomorfi. E altre caratteristiche sono allo studio con Fabrizio Marignetti, professore di Convertitori, macchine e azionamenti elettrici all'Università di Cassino, che ha un dottorato di ricerca su questi temi. «La vera forza è che i sistemi d'avanguardia qui prendono sempre spunto dalle esigenze e difficoltà quotidiane», rimarca il docente.
Un'altra trovata di successo introdotta sul mercato consiste nella possibilità di stringere la seduta, che è separata dagli altri componenti, in modo da consentire di guadagnare anche quei pochi centimetri che a volte bastano per entrare in ascensore.