L'avvocato dà voce a Frank Sinatra: «Canto in strada, non c'è solo la legge»

L'avvocato dà voce a Frank Sinatra: «Canto in strada, non c'è solo la legge»
di Maria Pirro
Lunedì 7 Giugno 2021, 09:00
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L'avvocato ha un'agenda fitta di appuntamenti, dal lunedì al venerdì. La mattina è in tribunale, il pomeriggio allo studio. Nei fine settimana però non resiste e lo dice con orgoglio: «Ho un secondo lavoro, anche se non è retribuito, perché non chiedo soldi. Canto in strada in via Luca Giordano». Il 55enne Sergio Carlino, prima di diventare un esperto di diritto civile, commerciale e in particolare societario, si è messo a studiare musica: dall'età di cinque anni, grazie al papà imprenditore, aveva scoperto i classici americani. Così si è appassionato, ha imparato a leggere la partitura, da autodidatta, poi ha trovato un insegnante, anzi più di uno, e già a Giurisprudenza la storia della sua vita si è sdoppiata e ha avuto un suo certo successo. «Esercito entrambe le professioni con il massimo impegno», assicura Carlino.

Ed è sorridente, sereno, elegante, probabilmente perché reinterpreta tutto in My way, alla sua maniera. «La gente si ferma ad ascoltarmi e applaude, si incuriosisce e mi fa domande, ma il pubblico al Vomero è diverso da quello di via Toledo o di piazza del Gesù, poiché non ci sono turisti e i napoletani hanno meno l'orecchio per questi ritmi e armonie: proporle serve anche a diffonderle».

In qualità di «crooner», come ama definirsi, il cantante stimola emozioni. «Non c'è solo la legge, soprattutto oggi che con l'emergenza sanitaria si è perso il contatto umano, e le udienze si svolgono a distanza e le pratiche si sbrigano online».

Meglio dare voce a Frank Sinatra. Dal vivo. «Come artista di strada, ho potuto continuare a guardare negli occhi le persone anche durante il lockdown, perché questo è a tutti gli effetti un mestiere», ribadisce. In repertorio la musica americana degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, quindi l'era del jazz e dello swing, oltre che delle grandi ballads. «Ma i brani più richiesti dal pubblico vomerese restano quelli di Sinatra e Dean Martin». Da My way a Strangers in the night, fino a Night and day. E, ovviamente, New York New York. E That's amore. «E ce ne sono migliaia di altre, bellissime, che mi piace intonare». Difatti, nel 2012 ha inciso il suo primo disco An American tribute, seguito da a A merry little Christmas. «E, a gennaio scorso, sfidando la pandemia, ho realizzato il mio ultimo lavoro, Ella And Frank, insieme con la grandissima Emilia Zamuner, che è anche la mia maestra», spiega. I due sono accompagnati da una band composta da Piero Frassi, al piano, Massimo Moriconi, al contrabbasso, e Massimo Del Pezzo, alla batteria. E propongono brani famosi, come The lady is a tramp e Nice work if you can get it. «Ma anche Suicide, di Paul McCartney, scritto per Sinatra e allora rimasto inedito», spiega Carlino, che ne approfitta per rimarcare: «Il disco è divertimento puro, suonato meravigliosamente da musicisti abituati a esibirsi anche con artisti come Mina e Andrea Bocelli». In uscita il 21 giugno sugli store digitali, la presentazione con il trio è fissata per il 19 luglio al Bagno Elena. «Anche in questo caso, io non voglio incassare un euro», puntualizza, spiegando che lascia l'intera cifra al gruppo anche ai matrimoni. «Ne ho fatti circa 40 all'anno, in tempi pre-Covid, e non solo». L'avvocato della Pedamentina viene chiamato per gli spettacoli nei teatri pieni di brio, con il sipario rosso, o entra in scena all'improvviso sui palchi allestiti nei circoli, in anfiteatri e nei villaggi estivi. La rete restituisce tante immagini delle sue esibizioni, e un video con Tony Tammaro. «Ci siamo conosciuti in palestra qui, al Vomero», svela Carlino, spiegando che l'autore di fantastiche parodie gli ha dedicato uno swing. «Abbiamo duettato nel disco Londra Tokyo Scalea», e il testo è diventato anche uno sketch, dalla doppia anima anglo-maccheronica. Carlino ride. Potrebbe continuare per ore nel racconto di aneddoti e alterne vicende, dalle feste private alla posteggia a Marechiaro ai processi nelle aule giudiziarie. «Non ho moglie e figli, perché sono sempre fuori casa. Avrei continuato comunque con queste due vite», dice senza rimpianti, e annuncia altri progetti in arrivo. Nell'attesa di effetti speciali, basta andare in via Luca Giordano. La mattina, nei week-end. Appuntamento fisso, da 4-5 anni è una star inserita. «Ho scelto quest'angolo, vicino a una libreria, perché mi è sembrato un bel punto». Dopo altri artisti che suonano tubi, trombe, campanelli, batterie e chitarre, ecco Carlino. In una mano regge il microfono, l'altra la alza per salutare i passanti.

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