Biliardino «come il videopoker»: la norma che rischia di farlo sparire dalle spiagge

Biliardino «come il videopoker»: la norma che rischia di farlo sparire dalle spiagge
Biliardino «come il videopoker»: la norma che rischia di farlo sparire dalle spiagge
Martedì 21 Giugno 2022, 18:23 - Ultimo agg. 22 Giugno, 01:14
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Gli appassionati potrebbero doverci mettere una pieta sopra. L'amatissimo biliardino, simbolo di tantissime spiagge in Italia, non sarà più onnipresente come prima. Colpa di una norma che adesso li accosta ai videopoker: il Fisco infatti potrebbe prendere di mira chi non avrà l'autorizzazione ad ospitarne uno nel proprio locale. «Tutti sono tenuti a denunciare all'agenzia delle Dogane calcio-balilla, ping pong e flipper, anche se gratuiti, e si deve attendere l'autorizzazione per metterlo in esercizio. In attesa, per ogni biliardino la sanzione è di 4000 mila euro: siamo alla pura follia e le multe sono già partite». Il grido di dolore arriva da Antonio Capacchione, presidente di Sib (Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio) che riunisce 10mila stabilimenti balneari, che spiega come questo tocchi «anche gli oratori e le associazioni no profit, dove il biliardino è spesso messo a disposizione gratuitamente». 

«La legge è del 2003 - spiega Capacchione - ma l'interpretazione estensiva anche al calcio balilla e a tutti i giochi senza vincite in denaro è del 2021 con entrata in vigore a giugno 2022, cioè queste segnalazioni andavano fatte entro il 15 giugno 2022.

Così il biliardino è come il videopoker: non ho parole, altro che semplificazioni burocratiche e fiscali. Siamo alla vessazione, siamo all'assurdo».

Minenna: nessuna multa, imposta c'è da 20 anni

«Esiste un'imposta che chi mette questi biliardini nei propri esercizi versa da quasi 20 anni, un fisso, una decina di euro al mese e l'agenzia ha semplificato un obbligo di legge in una autocertificazione, ha fatto una proposta emendamento per creare un'ulteriore semplificazione, che consente all'agenzia dopo alcune verifiche di eliminare queste autocertificazione, non abbiamo dato mandato agli organi ispettivi di emettere sanzioni perche siamo in un periodo transitorio e, per la quarta volta, abbiamo riaperto i termini per presentare le autocertificazioni per i ritardatari». Vuole spazzare via ogni dubbio il direttore dell'Agenzia delle Dogane, Marcello Minenna, intervistato su Radio Capital dopo l'allarme dei balneari delle prime multe per chi aveva nel proprio stabilimento un biliardino anche ad uso gratuito. «L'agenzia - spiega Minenna - ha semplificato la disciplina del 2012 che era dormiente che è diventata operativa, trasformando un obbligo di legge in una autocertificazione e se l'oratorio fa l'oratorio, il gioco viene dato a titolo gratuito, se invece c'è un bar si capisce che è un altro tipo di attività. Secondo questa autocertificazione devo rispettare delle regole che sono sul nostro sito, dedicate alle persone che possano giocare in santa pace».

Le proteste

Una situazione un po' estrema, che farebbe rivisitare in chiave satirica un grande classico come «Il giocatore» di Dostojevksy: anziché le atmosfere tossiche di casinò e bische, ecco ombrelloni, ciabatte e sabbia sui piedi mentre si manipola la stecca con i calciatori che devono andare a rete, anzi in buca, tra risate e capricci di pargoli, sul tavolo-campo di gioco, nato tra prima e seconda guerra mondiale e prodotto industrialmente in Francia a partire dal 1947. Dettagli, comunque, rispetto al dato di cronaca che si fa a suo modo storia. Anche parlamentare. Già, perché è di oggi l'annuncio da parte del senatore azzurro Maurizio Gasparri di un'interrogazione per esentare il «temibilissimo» biliardino dalle disposizioni succitate, al grido di «detassiamo il calciobalilla, passione nella vita di tutti». Anche due parlamentari leghisti come Daniele Belotti e Simona Pergreffi invocano giù le mani da biliardini e ping pong (anche il tennis da tavolo, infatti, è soggetto alla normativa) arrivando a proporre il commissariamento dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ognuno, insomma, gioca la sua partita. D'altronde, anche l'autore di "Delitto e castigo", quando si trattava di giocare al tavolo (verde) non sapeva trattenersi.

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