Caldo afoso, attenzione al cibo scaduto:
ecco il vademecum per gestire il frigorifero

Caldo afoso, attenzione al cibo scaduto: ecco il vademecum per gestire il frigorifero
Mercoledì 15 Luglio 2015, 10:40 - Ultimo agg. 10:59
3 Minuti di Lettura
ROMA - Attenzione al nostro cibo. Poche ma semplici regole per avere un frigo a prova di rischi estivi. Con una corretta conservazione dei cibi sopratutto in queste settimane di caldo afoso, ma soprattutto immune da pericolose contaminazione frutto delle temperature elevate. Ad elaborarle sono gli esperti dell'Asl di Firenze. «Quando la temperatura sale gli alimenti, ad una più rapida alterazione dovuta al proliferare di microrganismi patogeni, sono più a rischio. Diventa quindi fondamentali conoscere le proprietà organolettiche (sapore, odore, aspetto, consistenza) e le caratteristiche nutrizionali (proteine, grassi, vitamine, zuccheri, sali minerali) di quello che si mangia. È importante - avvertono gli specialisti - ricordare che all'interno del frigorifero ci sono zone più fredde di altre, ovvero i ripiani hanno temperature diverse e, per ben conservare un alimento occorre collocarlo nel punto più appropriato».



Indipendentemente dalla tipologia a cui appartengono, i cibi hanno un tempo di conservazione che nei prodotti confezionati viene espresso sull'etichetta con la scritta 'da consumarsi entro' per quelli - come il latte o i latticini, per esempio - che effettivamente a quella data scadono, oppure con la scritta 'da consumarsi preferibilmente entro ...', riservata a quegli alimenti, come riso, spezie, cereali, biscotti per esempio, che possono essere conservati per un periodo di tempo più lungo, perdendo magari qualche proprietà organolettica, ma senza che vi sia un pericolo nell'usarli.



Secondo gli esperti, la separazione degli alimenti crudi da quelli cotti o pronti per essere consumati, impedisce che microrganismi eventualmente presenti nei primi possano trasferirsi a cibi destinati a non subire trattamenti termici prima del consumo, evitando di innescare contaminazioni crociate. È buona norma conservare gli alimenti nelle confezioni originali, soprattutto se riportano indicazioni utili, o comunque in contenitori puliti ed ermetici.



Anche i cibi preparati in casa vanno conservati in contenitori puliti e con coperchio o avvolti nella pellicola di alluminio, consumandoli entro un paio di giorni. Pulito - evidenzia il vademecum - dev'essere anche il frigorifero, il cui interno va nettato regolarmente con acqua e bicarbonato o aceto e si deve aver cura di rimuovere l'eventuale eccesso di brina, sbrinando l'elettrodomestico. La 'catena del freddo' va garantita a partire da quando si trasportano dal punto vendita a casa gli alimenti - ricordano gli esperti dell'Asl di Firenze - in particolare quelli surgelati o congelati. Il che si ottiene servendosi di apposite borse termiche.



Per congelare cibi a livello domestico, è opportuno disporre gli alimenti a piccoli pezzi in contenitori puliti con una etichetta che indichi il contenuto e la data di congelamento; far raffreddare gli alimenti prima di riporli nel congelatore; scongelarli in frigo, non a temperatura ambiente e, per nessuna ragione, ricongelarli. È bene ricordare - concludono gli esperti - che frigorifero e congelatore non eliminano i microrganismi nei cibi, ne bloccano la crescita; e che è bene non consumare cibi scaduti o sospetti. Il pane si conserva nel congelatore, ma se congelato fresco. Alcuni tipi di frutta e verdura - per esempio frutta esotica, agrumi, pomodori, fagiolini, cetrioli e zucchine - possono essere danneggiati dalla conservazione in frigo.