Cioccolatini razzisti? Via i Moretti dai supermercati della Svizzera

Cioccolatini razzisti? Via i Moretti dai supermercati della Svizzera
Cioccolatini razzisti? Via i Moretti dai supermercati della Svizzera
Giovedì 11 Giugno 2020, 14:44 - Ultimo agg. 16:25
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Ci mancava anche questa polemica. È razzista chiamare moretto un dolce al cioccolato che peraltro nasconde il candore di un’anima di panna? Sì, per i supermercati della Migros, nota catena del Canton Ticino, che hanno stabilito, dopo anni di polemiche e petizioni, di ritirare dagli scaffali la golosità prodotta dal 1946 dalla Dubler, azienda del Cantone dell’Argovia, nel nord del Paese, dove sono conosciuti come Mohrenkopf, teste di moro. La decisione ha un impatto anche sulle rimembranze proustiane di tanti ex bambini italiani di confine che alla domenica andavano in Svizzera con mamma e papà a fare il pieno, quando ancora i prezzi erano più convenienti di quelli nostrani, e coglievano l’occasione per farsi regalare una scatola di moretti. Che cosa sono i Moretti avvolti in una carta dorata, che merita più attenzione della frenesia con cui viene scartata, nascondono sotto una sottile scorza di cioccolato un tripudio di crema appoggiato alla base di wafer. L''eliminazione' del moretto è arrivata nelle scorse ore con un tweet in risposta all’ennesima protesta di un utente che definiva «estremamente razzista» il nome della delizia.

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«Abbiamo deciso di rimuovere il prodotto dalla gamma - ha twittato Migros - L’attuale dibattito qui ci ha spinto a rivalutare la situazione. Siamo consapevoli che questa decisione porterà anche a discussioni». Ma i Moretti spariranno? Questo non significa che la squisitezza sparirà perché, ha precisato la catena, la decisione riguarda solo la Dobler, l’unica azienda che si ostina a chiamare i dolci col suo nome originale, mentre gli altri li hanno ribattezzati da tempo con un più universale kiss. In effetti, gli animi su Twitter si sono scaldati, come previsto, e in perfetto multilinguismo elevetico. C’è chi parla di «nuova, dilagante e subdola dittatura del politicamente corretto», chi, volando più basso, sente spegnersi l’aroma dell’infanzia («sono un ricordo legato alla mia amata zia che non c’è più e abitava a Ginevra, andare con lei alla Migros a mangiarli era una festa», dice Chiara). 
Esultano invece i promotori di una petizione affiliati al Comitato contro i dolci razzisti che nel 2017 chiedevano di abolire il nome “palesemente razzista”. A sostenere la loro tesi c’era anche una ricercatrice dell'Università di Basilea che sulle pagine della NZZ Franziska Schutz si espresse per
«decolonizzare la nostra lingua per evitare un futuro di nuovi drammi legati alla migrazione». Al momento, per i nostalgici dell'ultima ora, sul sito della Migros è ancora presente la sezione dedicata all'acquisto dei moretti, li chiamano ancora così, poi saranno solo kiss.

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Tutto questo dopo il caso di
Via col vento” che sparisce dal catalogo di Hbo Max. La piattaforma streaming ha agito, nei giorni in cui l'America è scossa dal caso George Floyd, dopo le proteste per i pregiudizi razziali contenuti dall'opera. Via col vento, realizzato nel 1939, secondo Hbo Max «è un prodotto del suo tempo» che descriveva «pregiudizi etnici e razziali, sbagliati allora e sbagliati oggi», spiega un portavoce di Hbo Max alla Cnn.

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