Durante il Covid inventano i cocktail
da portare in orbita dagli astronauti

Gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Spoleto. Nei riquadri i cocktail molecolari per gli astronauti
Gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Spoleto. Nei riquadri i cocktail molecolari per gli astronauti
di Antonella Manni
Venerdì 29 Gennaio 2021, 08:17 - Ultimo agg. 14:36
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SPOLETO Aperitivi molecolari da gustare sulla Luna? Niente di fantascientifico. E' infatti quanto ha messo a punto in questi giorni l’istituto alberghiero “De Carolis” partecipando al progetto “L’Agenzia spaziale ti porta sulla luna” per il quale alunni e docenti della scuola si sono messi in gioco preparando cocktail e pietanze da far gustare anche agli astronauti. L'iniziativa parte dall'adesione al progetto lanciato nei mesi scorsi dal ministero dell'istruzione nell’ambito del primo accordo multilaterale di cooperazione internazionale del Programma lunare Artemis che, tra i suoi primi obiettivi, ha quello di “andare oltre la bassa orbita terrestre in cui si trova la Stazione Spaziale Internazionale (a circa 400 km dalla Terra) e realizzare un nuovo avamposto umano in orbita lunare”. L’Italia partecipa a questa impresa da protagonista e realizzerà con ESA l’International Habitation Module (I-HAB), che farà parte del modulo abitativo durante le missioni con equipaggio e costituirà un punto di attracco per altri moduli. Con il loro ingegno, dunque, docenti e alunni del “De Carolis” si sono messi di buona lena a creare prodotti innovativi che potranno essere utilizzati proprio in questa nuova base spaziale: le proposte più significative verranno caricate “su un supporto digitale e inviate in orbita intorno alla Luna con la prima missione del programma Artemis”. Attorno a questa sfida è stato costruito un intero menù, a partire da una delle più consolidate abitudini italiane: l'aperitivo. Sono nati in questo modo, sperimentati all'alberghiero di Spoleto, i cocktail molecolari: “Liquori portati a ebollizione - spiega una delle docenti, Simona Del Bello -, fin quando non tendono a concentrarsi in una piccola quantità della grandezza di una gelatina. Il risultato è quello di un cocktail meno alcolico ma più concentrato, da mangiare al cucchiaio”. Come spiega anche Damiano Bacciardi della classe 4 A sala: “La tecnica del cocktail molecolare – dice lo studente - permette di trasformare l’aperitivo da liquido a solido, rappresentando così i pianeti terrestri: abbiamo quindi pensato di fare questi aperitivi per gli astronauti che vanno sulla Luna che potranno degustare un cocktail decisamente italiano, come il 'Garibaldi', realizzato con le arance gialle di Sicilia e il Campari, che sono prodotti made in Italy. Le sfere ottenute con questa tecnica, una volta messe in bocca, sprigionano un liquido che è equivalente all'assumere un cocktail in bevanda”. Oltre al Garibaldi che verrà “lanciato in orbita”, con la stessa tecnica molecolare sono stati realizzati anche il Mojito, lo Spritz e la Mimosa. I cocktail sono stati presentati a scuola in questi giorni su una 'mise en place', ossia un’apparecchiatura, che ricorda il sistema stellare, preparata dalla classe 3 B cucina: “La cipolla bassa bianca, caramellata intera con zucchero di canna raggiunge una consistenza dorata, lunare – afferma Simona Del Bello -. I moscardini, cucinati in padella per far aprire i tentacoli assumono la forma di stelle disposte intorno alla Luna. La panna acida al nero di seppia diventa il cielo notturno entro cui sorge la luce lunare”.