Ok dall'Efsa alle proteine del fagiolo mungo come nuovo alimento, già molto usato in Asia

Ok dall'Efsa alle proteine del fagiolo mungo come nuovo alimento, già molto usato in Asia
Ok dall'Efsa alle proteine del fagiolo mungo come nuovo alimento, già molto usato in Asia
Mercoledì 20 Ottobre 2021, 17:28 - Ultimo agg. 21 Ottobre, 10:07
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L'estratto di proteine del fagiolo mungo verde è ora approvato come nuovo alimento per la commercializzazione in Europa da Efsa. C'è l'ok dall'Efsa dell'estratto di proteine del fagiolo mungo verde come nuovo alimento. Per l'Autorità europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma, il consumo del prodotto è sicuro. La domanda prevede l'impiego come ingrediente per alimenti, per esempio in sostituzione delle uova. Il fagiolo mungo verde è ampiamente consumato in Asia, molto meno nell'Ue. Il parere Efsa sarà il punto di partenza per il regolamento con cui Commissione Ue e Stati membri decideranno condizioni d'uso, di commercializzazione e di etichettatura.

Il parere sull'estratto proteico del fagiolo mungo verde, noto anche come soia verde, fa parte del numero crescente di nuove richieste di valutazione che l'Efsa sta ricevendo per le proteine alimentari vegetali e alternative. Dall'entrata in vigore del regolamento sui nuovi alimenti, nel 2018, Efsa ha ricevuto 186 richieste di valutazione (63 nel 2018, 48 nel 2019, 45 nel 2020, 30 nel 2021), di cui circa il 10% riguardano proteine vegetali, per esempio da colza o da riso d'orzo, oppure da alcune varietà di alghe e di funghi. «Da quando il nuovo regolamento Ue sui nuovi alimenti è entrato in vigore, l'Efsa ha registrato un deciso aumento delle richieste di valutazione di nuovi alimenti, anche per quanto riguarda nuove fonti proteiche a base vegetale», conferma il responsabile scientifico del parere Efsa Antonio Fernandez.

La pianta del fagiolo mungo verde fa parte della famiglia delle leguminose, come soia, arachidi e lupini. Efsa avverte che il prodotto potrebbe provocare reazioni negli allergici a questo tipo di alimenti e invita le istituzioni Ue a tenerne conto quando stileranno le regole di etichettatura.

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