I migliori ristoranti, chef e vini del 2020 per la Guida dell'Espresso: tutti i premi

I migliori ristoranti, chef e vini del 2020 per la Guida dell'Espresso: tutti i premi
Lunedì 14 Ottobre 2019, 19:23 - Ultimo agg. 19:26
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Casadonna Reale di Castel di Sangro, St. Hubertus di San Cassiano, Le Calandre di Rubano, Lido 84 di Gardone Riviera, Osteria Francescana di Modena, Piazza Duomo di Alba, Uliassi di Senigallia, e tre new entry, Seta del Mandarin di Milano, Madonnina del Pescatore di Senigallia e Villa Feltrinelli di Gargnano. Sono i 10 ristoranti al top della ristorazione italiana che hanno ottenuto il massimo punteggio di cinque cappelli” dalla guida «I ristoranti e i vini d'Italia 2020» de L' Espresso, presentata oggi, lunedì 14, al Teatro del Maggio Musicale a Firenze.



I nuovi cappello d'oro” sono Da Vittorio di Brusaporto (Bg) e La Pergola del Rome Cavalieri, che si aggiungono a Caino di Montemerano, Casa Vissani a Baschi, Colline Ciociare ad Acuto, Dal Pescatore Santini di Canneto sull' Oglio, Don Alfonso 1890 a Sant' Agata sui due golfi, l'Enoteca Pinchiorri di Firenze, Lorenzo di Forte dei Marmi, Miramonti L'altro a Concesio, Romano a Viareggio, e San Domenico a Imola.

Tra i premi speciali assegnati dalla guida di Enzo Vizzari la Cantina dell'anno è stato attribuito alla Taverna Estia di Brusciano, il Pranzo dell'anno al Lido 84 di Gardone Rivera, La Trattoria dell'anno La Brinca di Nervi, il Giovane dell'anno Paolo Griffa del Grand Hotel Royal golf-Petit Royal di Cormayeuri, La cuoca dell'anno è Alessandra Del Favero di Aga Hotel Villa Trieste di San Vito di Cadore, il Ristorante sostenibile dell'anno è il Joia di Milano.
Il Piatto dell'anno va all'Osteria Francescana di Massimo Bottura. Il Premio alla Carriera va Tonino Mellino dei Quattro Passi. 


Dopo aver testato circa 3000 ristoranti, pizzerie e trattorie, oltre 2200 sono quelli ai quali la guida ha dedicato una scheda di commento; 10 con “5 cappelli”; 27 con “4 cappelli”; 79 con “3 cappelli”; 213 con “2 cappelli”; 577 con “un cappello”. Sono 100 le “migliori pizzerie d’Italia”, di cui 32 premiate con il simbolo delle “tre pizze”.

«Poco di nuovo, ma molto di buono», così il curatore Enzo Vizzari ha definito la situazione italiana della gastronomia. «Non sono tempi di grandi cambiamenti né di svolte epocali quelli che sta attraversando la nostra ristorazione rispetto al fermento vivo di altre parti del mondo dove si affermano nuove realtà e nuove tendenze che riscrivono le regole mondiali del gusto mentre l’Europa mediterranea tira un po’ il fiato dopo due decenni di spinta. In casa nostra brillano perciò in modo più significativo le conferme dei valori noti che le novità, con un settore che si sta stabilizzando dopo gli anni dopati di un boom trainato dalla tv e da Expo». 
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