Finalmente un'estate boom per il turismo. Solo tra luglio e agosto sono stati o andranno in vacanza oltre 23 milioni di italiani (il 70% di chi partirà). Una vacanza prioritariamente balneare e «familiare»: il mare è scelto dal 67% e oltre 6 italiani su 10 in vacanza scelgono la villeggiatura in coppia o con altri componenti del nucleo familiare. Significativa anche la scelta della vacanza 'verde' (montagna, lago e campagna) con il 21,5% delle preferenze e delle città d'arte e dei borghi, scelta quest'ultima indicata da poco meno del 9%. A fare il punto è il presidente di Demoskopika Raffaele Rio.
«Oltre l'85% - spiega Rio - ha optato per il sistema ricettivo alberghiero o extra-alberghiero con il 'fai da te' fermo al 13,6%.
«In particolare, se è vero che prevale la vacanza in Italia, indicata da ben il 74% degli italiani - rileva - risulta più che significativo anche il 26% di chi ha effettuato o ha in programma una meta europea (19,9%) o internazionale (6,1%). Interesse verso le destinazioni estere che segna un incremento di ben 16 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Quantificando il dato, circa 8,5 milioni di italiani hanno optato per l'estero». Il turismo come lo abbiamo conosciuto fino a qualche tempo fa, però, è probabilmente, se non definitivamente, in letargo. Secondo Rio «in questa direzione, il sistema ha necessità di subire una profonda trasformazione. Gli individui - fa notare - prestano sempre maggiore attenzione al rispetto delle comunità locali, all'interesse di vivere esperienze uniche immersi nella cultura e nella specificità dei territori, di preservare il patrimonio locale. In altri termini, l'emergenza pandemica ha alimentato, in chiave moltiplicativa, l'affermazione sul mercato del "turista sostenibile". E, ad ogni modo, non mancano le richieste per trascorrere una vacanza in sicurezza come un costante controllo sullo stato della vaccinazione, l'uso seppur non obbligatorio delle mascherine e la sanificazione degli ambienti, dai bar alle strutture ricettive». Infine un accenno al ritorno alle urne.
«L'eccessiva frammentazione istituzionale del settore turistico italiano - conclude Rio - rende ancora più complicata la programmazione delle risorse incluse nel Pnrr, ma, soprattutto, la misurazione dell'impatto delle risorse e dell'efficacia della spesa. Il prossimo governo dovrà investire, sin dai primi giorni, nel rafforzamento dell'organizzazione delle risorse destinate alla ripresa del turismo italiano, sforzandosi, con coraggio, di realizzare un'unica governance integrata e accentrata».