Gambrinus, il caffè dei presidenti omaggia la Canzone napoletana

Da sinistra, Arturo e Antonio Sergio, titolari dello storico Caffè Gambrinus
Da sinistra, Arturo e Antonio Sergio, titolari dello storico Caffè Gambrinus
di Francesca Cicatelli
Giovedì 26 Dicembre 2019, 14:59
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I tavoli bianchi e rosa dello storico Caffè Gambrinus nel cuore di Napoli hanno ancora i segni di sortite e improvvisazioni delle “matite” di grandi autori, da D'Annunzio a Bocelli. Un luogo di ritrovo di artisti e poeti millenari. Nello storico Caffè, che negli anni ha accolto artisti, intellettuali, poeti e che è luogo di ritrovo abituale dei presidenti della Repubblica, si sperimentava tra il serio e il faceto anche la Canzone napoletana: i brani venivano testati sul momento facendoli cantare alle soubrette del locale. Il Gambrinus, riportato dalla famiglia Sergio e dall'ex presidente della provincia di Napoli Amato Lamberti, che vinsero la sfida con il Banco di Napoli, alla sua naturale connotazione come simposio della città, quest'anno omaggia la canzone napoletana con un calendario speciale, giunto alla decima edizione.
 


E il Caffè nel 2020 ospiterà anche il raduno dell'associazione dei Locali storici d'Italia anche perché lo storico locale di Napoli, forte di una gestione illuminata, non corre rischi a differenza di molti altri bar e ristoranti storici del Paese, che potrebbero chiudere i battenti a causa del caro affitti: «Vogliamo ringraziare le istituzioni per la grande sensibilità che hanno nei confronti del Gambrinus - sottolineano i fratelli Sergio - mentre altrove la tradizione e la memoria vengono spesso sacrificati per ragioni commerciali. È ciò che sta accadendo ad esempio all'Antico Caffè Greco a Roma ed è ciò che è già successo alla trattoria Bagutta a Milano».

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