Lidl dice addio ai suoi coniglietti di cioccolata, non li può più vendere e deve distruggere le scorte. «Troppo simili a quelli di Lindt»

Lidl dice addio ai suoi coniglietti di cioccolata, non li può più vendere e deve distruggere le scorte. «Troppo simili a quelli di Lindt»
Lidl dice addio ai suoi coniglietti di cioccolata, non li può più vendere e deve distruggere le scorte. «Troppo simili a quelli di Lindt»
Sabato 1 Ottobre 2022, 15:09 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 12:27
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Chi non ama la cioccolata? E chi non si lascia conquistare dai tenerissimi coniglietti di cacao? Leader nella produzione degli animaletti a quattro zampe commestibili è da sempre la Lindt, storica azienda di cioccolato svizzera. Un packaging oro con fiocchetto rosso al collo, non vederli nei banchi dei supermercati era impossibile. E per questo la Lidl, catena tedesca di market, aveva pensato di replicare il prodotto. A modo loro certo, ma molto simile. L'oro della Lidl è molto meno brillante di quello della Lindt e il fiocchetto red nel Rabbit della catena di supermercati è sostituito da un papillon verde inoltre questo è anche rifinito da dettagli di decoro che mancano invece in quello della Lindt. Ma in effetti i due coniglietti di cioccolato si somigliano molto e sono anche accovacciati nella stessa identica posizione. Ed è per questo che non potremo mai piu' mangiare i bon bon della Lidl: questi sono simili agli altri. 

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Lindt vince la causa contro Lidl

«Il coniglio di cioccolato di Lindt & Sprüngli avvolto in un foglio di alluminio (dorato o in un altro colore) può rivendicare la protezione del marchio contro il prodotto concorrente di Lidl.

Lidl non può più vendere il suo coniglio a causa del rischio di confusione e deve distruggere tutti gli esemplari rimasti. Il Tribunale federale accoglie il ricorso di Lindt & Sprüngli». A mettere così la parola The End alla querelle è stato il Tribunale Federale Svizzero.

Bolletta da 50.000 euro, azienda fa causa al fornitore. «Deve risarcire»

La decisione del tribunale

Una decisione non scontata dopo che lo scorso anno un tribunale commerciale svizzero aveva dato ragione, invece, alla Lidl. A ribaltare la situazione è stato un sondaggio con cui il colosso svizzero della cioccolata ha dimostrato che il rischio che il consumatore confonda uno dei suoi prodotti di punta è concreto per via della stessa forma accovacciata del coniglietto e della confezione così simile (oltre che per la carta dorata, per il nastro al collo del coniglietto).

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