Le lacrime scendevano copiose sul viso di Kaitlin, Kendall e Isabella. Vestite da spose bambine, guardavano negli occhi il loro papà Kelvin Peters, 46 anni, e cercavano di non pensare che quella era l'unica, l'ultima occasione della vita per avere il loro ballo padre-figlia.
Il loro papà, purtroppo, il giorno delle loro nozze reali non ci sarà. Negli ultimi giorni del 2013 a Kelvin è stato diagnosticato un colangiocarcinoma, un cancro che, secondo i medici, gli lascia pochi mesi di vita. Troppo pochi per vedere le sue tre figlie di 21, 15 e 13 anni vestite di bianco. Troppo pochi per poterle rassicurare che lui ci sarà, le porterà all'altare, darà loro il bacio sulla fronte e le cingerà in un abbraccio per il classico e commovente ballo padre-figlia. La malattia priverà della loro roccia questa famiglia di Boise, in Idaho, cinque ragazzi e una mamma gravemente malata. E se contro un tragico destino non si può che arrendersi, c'è ancora il tempo per la costruzione di un ricordo unico da preservare per tutta la vita.
«Sono andata a un matrimonio e appena ho visto la sposa ballare con suo padre sono crollata.
Il papà e le ragazze, vestite di bianco, hanno organizzato una festa con amici e parenti che hanno accolto l'invito tra le lacrime e i sorrisi. Così, beffando la malattia, sospendendo il tempo le tre sorelle hanno avuto il loro ballo padre-figlia. «Fissando le mie giovani donne negli occhi, ho potuto condividere con loro il nostro momento speciale – ha raccontato Kelvin – quando si sposeranno io ci sarò, il mio spirito sarà con loro». Ognuna di loro, il giorno del loro matrimonio, avrà un ricordo da custodire e una cassetta dei ricordi da aprire: il papà ha lasciato dei messaggi per ognuna di loro che dovranno essere letti nel giorno delle loro nozze.
Nate, il figlio più grande di Kelvin, ha aperto una pagina su GoFundMe per raccogliere fondi per le spese mediche del padre, spiegando che anche la loro mamma Kristen è gravemente malata: la donna ha subito un intervento alla colonna vertebrale e ha una gastroparesi, una condizione che non le permette di lavorare. «La mia famiglia ha bisogno di aiuto e io me ne sto andando – ha detto l'uomo tra le lacrime – perché è toccato a me? So che ho poco tempo a disposizione e voglio approfittarne per godermi ogni attimo con mia moglie e i miei figli». Adesso Kaitlin e le sue sorelle hanno qualcosa da ricordare in ogni giorno che verrà. «Costruisco ricordi per i miei cari – ha concluso Kelvin – non è mai troppo tardi per condividere qualcosa di speciale con le persone che ami».