Comunali Napoli, la delusione di Valeria Valente

Comunali Napoli, la delusione di Valeria Valente
di ​Fulvio Scarlata
Lunedì 6 Giugno 2016, 09:58 - Ultimo agg. 11:28
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Quella che si profila è la sconfitta di tutti: di Valente, certamente. Del Pd ancora di più. Ma anche di Renzi che su Napoli ci aveva messo la faccia. E di De Luca, che si è speso per la candidata. E di Bassolino che ha spaccato tutto quello che era possibile rompere. Napoli, sia pure nelle percentuali mai così basse di affluenza alle urne, vota non solo per de Magistris e per la sua città «derenzizzata». Ma vota anche contro il premier, nonostante i vistosi, e concreti, segnali di attenzione che nell’ultimo mese il governo ha moltiplicato per la città. E punisce un Pd incapace di qualsiasi dialogo con la città, chiuso in logiche ben rappresentate dalla scelta della propria candidata e del martellante scontro con l’ex sindaco. A tarda sera, tuttavia, quando si raggiunge il 10% delle sezioni scrutinate, un piccolo recupero fa sperare la Valente.

Non erano bastati i sondaggi, non erano bastati gli exit poll, anche le proiezioni minuto dopo minuto hanno confermato e sovvertito i pronostici. E, con i numeri e le percentuali, le paure (reali) e le speranze (affidate più al miracolo) di centrare l’obiettivo minimo del ballottaggio si sono alternate come su saliscendi di montagne russe. Valeria Valente ha vissuto rinchiusa nella stanza più interna del suo comitato elettorale l’esito del voto. Tra poche persone, quelle che le sono state più vicine in questi mesi: Andrea Cozzolino, Graziella Pagano e Marco Di Lello, Gennaro Migliore.
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