Napoli, la rassegnazione grillina:
«Vinceremo nel 2021»

Napoli, la rassegnazione grillina: «Vinceremo nel 2021»
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 6 Giugno 2016, 06:58 - Ultimo agg. 11:30
3 Minuti di Lettura
Entusiasmo tanto, ambizione poca. Che Matteo Brambilla potesse diventare il prossimo sindaco di Napoli non ci sperava nessuno. Nel quartier generale del Movimento 5 Stelle di piazzetta Matilde Serao il tifo è tutto per Virginia Raggi e Chiara Appendino. Si guardano i risultati di Roma e Torino con gli occhi luccicanti, con la speranza che in un futuro prossimo il cambiamento investa anche Napoli. Un'onda rosa che cancella la stanchezza di una giornata lunga e tesa nei seggi, con le minacce nei confronti di una rappresentante di lista. Alle due donne, a sorpresa, si aggiunge con il passare delle ore Salvatore Diaspro candidato a Savona. «Un risultato sorprendente» come commentano i più scafati.

La sala del quartier generale dei grillini è piccola e si riempie già dal pomeriggio. Si tiene d'occhio lo schermo del televisore acceso su canali che aggiornano in tempo reale i dati di affluenza e i primi risultati, con la convinzione di aver investito il massimo sforzo per ottenere il migliore dei risultati. La sensazione è che dopo epurazioni, dissociati e contrasti interni, i grillini abbiano voglia di contarsi in una città importante come Napoli. Senza velleità di vittoria. Ma con la voglia di iniziare un quinquennio formativo per la futura classe dirigente cittadina, di farsi trovare pronti alla prossima tornata elettorale e conquistare Palazzo San Giacomo con maggiore convinzione.Qualche simpatizzante fa capolino e li invita a crederci. «Mandiamo via questo sindaco. L'unica alternativa sono i Cinquestelle» esclama Giacomo, 66enne dei Quartieri tornato a votare dopo «quasi trent'anni. L'ultima volta è stato per Bassolino sindaco. Poi ho smesso di illudermi. Oggi invece ho votato Brambilla: i grillini sono dalla parte della gente». Un elettore convinto. Perfino più di alcuni candidati presenti.Quando a mezzanotte e mezza arriva Brambilla tutti lasciano le sedie e corrono a salutarlo.

Applausi, baci, abbracci. Ritrovano in un attimo l'entusiasmo sopito dalle prime proiezioni che raccontano di una flessione del M5S rispetto alle Regionali, mentre alcuni si sarebbero aspettati una lieve crescita. Con il candidato sindaco anche Roberto Fico e la deputata Vega Colonnese. Si brinda con vino rosso di Manduria: «Un prodotto sano, pulito, onesto. Proprio come siamo noi Cinquestelle» e poi lancia strali verso «i candidati di tutti gli schieramenti politici che da Scampia, Marianella, Chiaiano, Sanità hanno fatto cose squallide e ritroveremo in consiglio comunale. Noi ci entriamo a testa alta. Gli faremo vedere i sorci verdi, il bene della città viene prima di tutto». E via applausi scanditi dalla parola onestà ripetuta come un mantra. Il morale della truppa ritrova vigore e si torna a guardare il televisore 32 pollici nella saletta.

«Per noi è comunque una festa. Sei-otto consiglieri comunali dovremmo ottenerli», chiosa una attivista. Si condividono patatine fritte e si brinda con birre fresche sintonizzati su La7. Chissà, forse anche il canale è stato scelto con votazioni sul web. Quando sullo schermo viene inquadrato il quartier generale del Movimento di Roma, si applaude e ci si incoraggia a vicenda. Se a comparire è l'avversario del loro candidato sindaco Virginia Raggi, la goliardia si fa largo e le battute urlate con spensieratezza. Non c'è arroganza, né volgarità. Solo la voglia di smorzare la tensione in attesa che compaiano i risultati definitivi relativi a Napoli. E i primi dati sono un po' più bassi di quelli che ci aspettava: Matteo Brambilla è dato al 10,4 per cento. «Bene così. Stavolta la spunteremo a Roma, forse ai ballottaggi espugneremo perfino Torino e Savona, la prossima volta vinceremo a Napoli». Il Movimento 5 Stelle insomma usa la tecnica bassoliniana. Quella del passo dopo passo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA