Oggi Il Mattino.it diventa più ricco per i suoi lettori

Oggi Il Mattino.it diventa più ricco per i suoi lettori
di Francesco de Core
Lunedì 7 Novembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 9 Novembre, 10:27
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Rinnovarsi restando sé stessi. Cambiare senza snaturarsi. Essere al passo con i tempi che mutano con rapidità impressionante avendo alle spalle 130 anni. Che non sono un peso, una zavorra, ma il senso straordinario del proprio esistere: la forza, il fuoco inesausto di una tradizione che si evolve e si raffina. 

Oggi Il Mattino.it – già capace di raggiungere in un mese 35 milioni di utenti unici - indossa un abito nuovo. Che non è solo un abito, ma un diverso modo di decifrare la realtà. Locale e globale: dall’economia alla politica, dallo sport alla cronaca. 

Con una formula e un linguaggio, ossia una presenza, che non possono non risentire dalla grande rivoluzione digitale ancora in atto, anzi in progressiva accelerazione. Stare dentro i processi, non subirli o peggio ridurli a una scolorita semplificazione: ecco la realtà che ogni giorno, ogni ora, ogni minuto IlMattino.it propone nel mondo istantaneo. 

Lo fa per i propri lettori. Coloro i quali, aprendo il sito del quotidiano, si sentono a casa. Sanno cosa trovare. Completezza, autorevolezza, curiosità, prestigio attraverso formule e offerte che si ampliano. Dentro tutto quello che l’arco vasto della vita ci propone: i temi giganteschi di un’epoca drammaticamente irrisolta – dalla pandemia Covid alla guerra in corso nella devastata Ucraina – e quanto accade nel nostro territorio, in particolare la Campania con le sue straordinarie province, che nelle ramificazioni (e contraddizioni) generano una complessità senza eguali. Napoli continuerà ad avere una sua centralità, che non è solo suggestione storica: le identità plurime – alcune delle quali sono diventate persino prodotto commerciale, a partire dalle implicazioni noir del gomorrismo – nella visione del “suo” giornale e del “suo” sito devono coesistere oltre lo stereotipo. Farsi notizia con una scrittura rapida, efficace, incalzante, nella vicende del “qui e ora” che l’universo internettiano reclama. A questa evoluzione non si può sfuggire: pena, una decadenza irreversibile che farebbe venir meno anche l’esistenza stessa del più antico supporto giornalistico, quello cartaceo. Come ci dimostra la straordinaria avventura del New York Times, che ha appena superato la fatidica quota dei 10 milioni di abbonati, la fabbrica giornalistica deve saper produrre informazione di qualità sfruttando le incredibili, infinite potenzialità delle autostrade digitali. Dieci, cento, mille NYT capaci però di essere sempre un solo logo, un solo brand, quando si parla la lingua alta della reputazione, del credito, della attendibilità contro tutte le falsificazioni che pure il web produce copiosamente. 

 

Non ci sono soltanto prodotti differenti, ma c’è un unica “centrale” dinamica capace di costruire una offerta diversificata per un lettore sempre più esigente. Il Mattino.it cambia aspetto e filosofia proprio perché vuole essere degnamente e da protagonista dentro il suo tempo informativo. Lo farà attraverso i social, che sono il veicolo più veloce per dialogare con le giovani generazioni meno attratte da vecchi canali informativi, ma pure – ed è questa una delle novità – anche attraverso i podcast, le narrazioni ora storiche, come quelle affascinanti e rigorose di Vittorio del Tufo, ora giudiziarie e processuali, che porteranno la firma di un cronista doc come Leandro Del Gaudio

E ancora blog, Facebook, Twitter, inchieste video, sezioni di approfondimento da e sul territorio, perché le finestre del Mattino.it saranno sempre più spalancate sul meglio che la Campania e il Sud sanno esprimere, dai giovani talenti delle startup alle piccole ma dinamiche imprese che dialogano a pieno titolo con i mercati internazionali senza alcun tipo di intermediazione localistica. 

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Dentro questi gangli, Il Mattino.it – con la sua squadra che non è solo di redattori e collaboratori, ma di manager, grafici, programmatori di straordinaria qualità ed empatia – vuole esserci e rappresentarsi da protagonista. Con una via maestra, che poi è quella che prescinde dai supporti, vecchi e nuovi che siano: essere più vicino che mai alla sua comunità di lettori, ovvero parte integrante della loro quotidianità. Perché non ci sia giorno senza il suo Mattino. 

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